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Castiglione a Casauria è un comune italiano di 717 abitanti della provincia di Pescara in Abruzzo, nella subregione delle Terre di Casauria dalla parte occidentale della Val Pescara.

Nel paese sorge l'abbazia di San Clemente a Casauria, uno dei maggiori esempi del romanico abruzzese e centro politico dell'area nel periodo medievale.

Storia

Il villaggio di Interpromium

Lo stesso toponimo di questo villaggio italico, testimonia che doveva trovarsi al confine del fiume Pescara (Aterno) tra le tribù dei Peligni e dei Marrucini, lungo la via Tiburtina Valeria. Non si ha la certezza assoluta della posizione del villaggio, fatto sta che sorgeva nei pressi dell'isolotto dell'abbazia di San Clemente a Casauria, tra i borghi di Castiglione, Tocco e Bolognano. Dal Museo dell'Abbazia di San Clemente provengono numerose iscrizioni, una stele funeraria che nomina una tal Efesina della tribù Sergia, nel 90 a.C. con la lex Iulia tutti gli Italici avevano deciso di deporre le armi contro Roma per ricevere la cittadinanza, i Peligni furono iscritti nella tribù Sergia, mentre alla tribù Arniense furono iscritti i Teatini. L'archeologo La Regina nel 1966 sosteneva che la lapide fosse marrucina, un'altra iscrizione proveniente dai dintorni di Scafa, murata nella parete esterna della chiesa di San Donato a San Valentino in Abruzzo Citeriore, menziona un sovvenzionamento della costruzione di un anfiteatro da parte di Dullio Gallo, della tribù Arniense; si aggiunge a queste una testimonianza di schiavi della Res publica Sulmonensium su un ponderarium presso San Clamente a Casauria.

Lo studioso M.H. Crawforse nel 2006 servendosi della distanze della Tabula Peutingeriana, ha ipotizzato che Interpromium sorgesse presso San Clemente a Casauria, e che fosse popolata da Peligni, prendendo in considerazione l'iscrizione di Theodor Mommsen dell'attestazione della tribù Sergia su un ponderarium del II secolo d.C. Il villaggio sarebbe stato una colonia di ex schiavi peligni provenienti da Ceii, il vicus che si trovava presso Scafa, dall'iscrizione di San Valentino, che documenta la tribù Arniense in questo pago di Scafa. I confini erano dati dall'Aterno e dall'Orta, il villaggio era organizzato in base a piccoli insediamenti a controllo dei pascoli, di giurisdizione peligna, come i paesi di Musellaro, Caramanico, Sant'Eufemia, Tocco.

Origini e altomedioevo

Le origini del paese di Castiglione risalgono al villaggio romano di Interpromium, di cui si hanno poche tracce. Tale problematica interessa un ampio settore della valle della Pescara, a nord e a sud del corso fluviale, ossia nelle aree che contribuirono a formare i comitati altomedievali di Pinna (Penne), Teate (Chieti), e poi i giustizierati d'Abruzzo Ultra e Citra, divisi dal corso della Pescara. Il toponimo attuale di Castiglione è di origine longobarda, e viene usato definitivamente dopo la fondazione dell'82 del monastero della Santissima Trinità, poi abbazia di San Clemente a Casauria, intitolata a san Clemente I Papa Il documento più antico che attesta il toponimo Castiglione è del 980 d.C., si attesta la compravendita di terreni da parte di Liutone e Sansone di Penne figlio di Renedio

Alla tradizione della Cronaca di Casauria del monaco Giovanni di Bernardo, che vuole edificato il castello di Castiglione nel 980 per volere dell'abate Adamo, sembrerebbe non contrapporsi un diversi contenuto documentario dello stesso codice casauriense. Sembra che testo cronistico e testi documentari concordino su ciò, in effetti la nozione toponimica è fornita proprio da testi del X secolo, sicché pare non retrodatabile alla stessa edificazione del cenobio di Casauria, nel IX secolo, l'affermazione del toponimo di Castellone. Nei documenti di quest'epoca si fa confusione tra l'abitato di Castellone e la Rocca Tagliata, ossia il Mons Soti del X secolo, dove abitava il sacerdote Liutone, addetto alla chiesa di San Martino, indicato nel territorio del Comitato Pennese, che si estendeva sino al nord del fiume Pescara. Il toponimo è territoriale, non riguarda il castello in sé; il venditore Sansone di Remedio di stirpe franca, fondamentale per le fasi di costruzione del castello

Nel IX secolo si attesta la presenza di una chiesa di San Comizio, presso le rive della Pescara, dove erano conservate le reliquie di san Massimo d'Aveia, patrono di L'Aquila e Penne, che erano state traslate in loco dopo la decadenza della Cattedrale di Forcona, e poi passarono a Penne, trasferite nel duomo della Beata Vergine degli Angeli.

La presenza certa di un castello si ha nell'XI secolo con la presenza normanna in Abruzzo, nel territorio di Castellone sono compresi quelli del Vico Pennese, di Gemmeto e le due ville di Cevanarum. Nel cartulario riportato nella Cronaca di Casauria, si ripo