bandono del borgo restante.

Proseguendo nel vecchio borgo è possibile osservare la Chiesa di San Nicola costruita nel XII secolo e adornata con affreschi di scuola benedettina e con affreschi restaurati di epoca romanica.

Sullo sperone roccioso del paese restano i ruderi della chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista del XIII secolo; anch'essa andata in rovina a causa alla frana del 1934.

Convento di Santa Maria in Collangeli

Il convento di Santa Maria è un convento francescano a pianta rettangolare del XV secolo, oggi divenuto un ostello. La chiesa è in stile romanico a navata unica con cappelle laterali che insieme all'altare conservano le numerose statue e le decorazioni in stucco policromo. La facciata è decorata da un portale architravato a timpano triangolare, con fregi raffiguranti angeli e putti, il tutto è sovrastato da un finestrone centrale.

Santuario di San Nunzio Sulprizio

Nunzio Sulprizio, nato a Pescosansonesco Vecchio nel 1817, morì in tenera età a Napoli nel 1836. Il 1 dicembre 1963 papa Paolo VI nel Concilio Vaticano II lo dichiarò beato, e da allora partì l'idea di edificazione di un nuovo santuario per Nunzio nel paese natale. Infatti una primitiva chiesa a lui dedicata esisteva appena fuori dal centro medievale, edificata nel 1890, intitolata a San Giovanni, terminata una decina di anni più tardi. La chiesa fu costruita presso la grotta di Riparossa dove sgorgava l'acqua del fiume dalla roccia, dove Nunzio si recava per pregare e trovare ristoro per la ferita al piede. La chiesa aveva uno stile rurale neoclassico e tardo gotico. Nel 1928 l'edificio fu ampliato. Negli anni '70 in seguito alla beatificazione iniziò a circolare l'idea di ricostruzione di un santuario più grande, con progetto dell'architetto Angelini. Dal 1979 al 1990 si protrassero i lavori di ricostruzione totale del santuario, con abbattimento del vecchio, demolito nel 1988; il nuovo santuario è stato consacrato nel 1990.

La chiesa si trova accanto allo sperone roccioso da cui sgorga la fonte Riparossa, la quale è in parte inglobata dall'abside, considerato luogo sacro per eccellenza. La pianta del nuovo edificio è esagonale, lo spazio è alto ed imponente. Il santuario è interamente in stile moderno; la navata in cemento grezzo illude ad una grotta-cattedrale. La facciata in cemento bianco ha una geometria rettangolare, stretta e lunga in cui si apre il loggiato d'ingresso, tripartito e sormontato da altrettante finestre rettangolari. Il fronte è concluso da un imponente mosaico policromo ideato da Guido Veroi, mostrante Gesù in trono con accanto san Nunzio, e i santi Giuseppe e Giovanni.
I blocchi esterni dell'edificio formano un esagono a navata unica con l'asse perpendicolare al costone roccioso. Precede l'aula un pronao a quota inferiore; lo spazio centrale di fronte al presbiterio si eleva rispetto al resto dell'aula, quasi a voler ricordare la tipologia a saliente delle chiese a tre nava