Casaletto Spartano è un comune italiano di 1 226 abitanti della provincia di Salerno in Campania.
Di origine medioevale il paese, secondo una leggenda locale, si sviluppò intorno all'antica contrada "Spartoso", da cui potrebbe derivare il nome Spartano. L'abbandono del vecchio nucleo, sempre secondo questa vecchia leggenda, fu causato da un'invasione di formiche. Molto più verosimilmente il primo nucleo del paese sorse ai piedi del monte Difesa perché il luogo era ricco di acqua, essendo presenti in zona numerose sorgenti e un piccolo fiume. Il primo documento che può dare una collocazione storiografica al paese è una piccola lapide di pietra con scritta in latino attualmente posta all'ingresso della navata laterale sinistra della chiesa madre di San Nicola, la quale ricorda la consacrazione della chiesa, recante la data del 1177. Il toponimo "Casaletto" deriva, come si può facilmente dedurre, da "casale". Infatti Casalecti, nel medioevo, era, insieme a Bactalearum (Battaglia) un casale delle terre di Tortorella. Nel 1562 i casali di Casaletto e Battaglia furono venduti da Trojano Spinelli, marchese di Mesoraca, principe di Scalea e signore delle terre di Tortorella, al barone D. Giovanni Antonio Gallotti e quindi staccati dal feudo originario Nel Seicento il paese fu, come tutta l'Italia meridionale, colpito dalla peste del 1656, che ridusse la popolazione a meno della metà . L'unificazione dei Comuni di Casaletto e Battaglia avvenne nel 1810, per ordine del generale francese Charles Antoine Manhès. Questi ebbe l'incarico dal re di Napoli, Gioacchino Murat, di risolvere il problema del brigantaggio (fil