Sala Baganza (Säla in dialetto parmigiano) è un comune italiano di 6 047 abitanti della provincia di Parma in Emilia-Romagna, circa 12 km a sud del capoluogo provinciale. È sede di numerose aziende del comparto metalmeccanico e del settore agroalimentare (soprattutto lavorazione carne suina per produzione di salumi), dislocate tra Castellaro e San Vitale Baganza, sulla riva sinistra del torrente Baganza. L'offerta enogastronomica può essere considerata di pregio: il comune è infatti terra del Prosciutto di Parma, del Parmigiano Reggiano e zona di produzione del vino Malvasia. Fa parte dell'Unione Pedemontana Parmense.
Il toponimo Sala è di origine longobarda ed è attestato in molte regioni italiane, ad esempio: Sala Bolognese, Sala Comacina (Como), Sala Biellese, Sala Consilina (Salerno), La Sala, a Usigliano di Lari, Pisa, nonché in Svizzera, a Sala Capriasca. La sala era la terra direttamente occupata dal presidio germanico e si contrapponeva alle terre tributarie degli altri abitanti, i quali corrispondevano ai Longobardi parte dei raccolti in veste di tributo. Il termine deriva dal longobardo saliz, 'fattoria'.
Il termine Baganza, dal nome del torrente sulla cui sponda si trova il paese, fu aggiunto per decreto reale solo nel 1862. Il nome è di etimo incerto, ma potrebbe derivare dalla radice celtica bagus ('faggio'), albero molto comune nella Val Baganza.
L'11 giugno 2011 una parte del paese di Sala Baganza e la frazione di Talignano (insieme ad alcune aree dei comuni vicini di Collecchio e Fornovo di Taro) sono state duramente colpite da un'alluvione dovuta all'esondazione del Rio Ginestra e del Torrente Scodogna a causa di intense precipitazioni. L'evento calamitoso ha causato la morte di una persona e feriti gravi. I danni ammontano a circa 7 200 000 euro per privati e aziende e circa 450 000 euro i danni pubblici. Sono 185 le famiglie e 50 le attività produttive colpite.
Lo stemma del comune di Sala Baganza è stato concesso con regio decreto del 16 febbraio 1931.
Nello scudo si trovano elementi ispirati ai blasoni dei Sanvitale (d'argento, alla banda di rosso) e dei Farnese (d'oro, ai sei gigli di azzurro 3, 2, 1).
Il gonfalone municipale, concesso con D.P.R. del 28 maggio 2013, è un drappo partito di azzurro e di giallo.