soché totale rispetto a quelli collocati nelle vicinanze.

La dominazione romana

La condizione mutò con l'arrivo dei Romani che, dopo aver avviato una prima opera di urbanizzazione, permise al borgo di uscire dal suo isolamento grazie alla costruzione di piccole vie di comunicazione quali sentieri e mulattiere.

Anche l'etimologia sarebbe da ricondurre a quel periodo. Nonostante a tal riguardo non esista un'uniformità di pensiero tra i vari storici, si presume che essa abbia origine da viaticum, cioè “ristoro per il viaggio”.

Infatti il paese si trovava in una posizione di passaggio per i viandanti che volevano spostarsi tra le valli Seriana e Brembana, passaggio che col passare dei secoli acquisì sempre più importanza fino ad avere rilevanza extra-territoriale.

Tale convinzione è propria anche dello storico Reginone anche se, nella Cronistorum de' Bèrgheim ne indica una differente matrice, derivante dal celtico Aviutum, traducibile nel latino viator transit. Un'altra interpretazione, perorata da Bortolo Belotti, dal Mazzi e dall'Olivieri, vorrebbe invece far risalire l'origine del nome dal gentilizio romano Avius o Avillius.

Non è tuttavia da escludere che questa possa essere riconducibile ad un periodo più antico, dal momento che lo storico latino Plinio il Vecchio già nel I secolo identificava il nucleo abitativo con il nome di Avium, di probabile matrice ligure (riconducibile quindi agli Orobi) stante ad indicare la presenza di uccelli rapaci.

Il Medioevo

Con l'arrivo dei Franchi, avvenuto verso la fine dell'VIII secolo, il territorio venne sottoposto al sistema feudale. A tal riguardo nel 973, mediante un atto redatto dall'imperatore Ottone II di Sassonia, il paese, al pari di gran parte della valle, venne infeudato al vescovo di Bergamo. Alcune cronache del tempo, tra la realtà e la fantasia, indicano che verso il termine dell'anno 999, alcuni residenti del borgo abbandonarono le proprie abitazioni per via della grande paura derivante dall'avvento dell'anno 1000, rifugiandosi in luoghi riparati quali le grotte presenti sui monti circostanti. Al loro ritorno alcuni di loro, trovate le abitazioni completamente depredate, lasciarono il borgo andando a fondare altri nuclei abitativi, ovvero le attuali frazioni di Ama, Amora e Ganda.

Nel Basso Medioevo le condizioni migliorarono notevolmente, dal momento che furono disboscate intere zone sulle pendici dei monti circostanti, furono bonificati terreni ed introdotte nuovo colture, nonché ampliati e migliorati i sentieri limitrofi, che divennero utilizzabili da carri e bestiame fino al fondovalle. In breve si svilupparono notevoli traffici, di viandanti e commercianti, lungo quella che in breve avrebbe acquisito il nome di via Mercatorum. Considerata una delle principali vie per il commercio tra le valli bergamasche, permetteva il passaggio di persone e merci dirette verso la val Brembana, in quei tempi difficilmente raggiungibile utilizzando gli impervi sentieri del fondovalle brembano.

Questa strada lastricata, che ebbe il suo massimo splendore nei secoli compresi tra il XII ed il XVI, si sviluppava dalla città di Bergamo, arrivava a Nembro e saliva a Salmezza, da cui i traffici proseguivano verso l'altipiano di Selvino ed Aviatico (raggiungibile anche da una via alternativa passante dal paese di Albino) per raggiungere poi Trafficanti (frazione di Costa Serina), ed infine Serina. In seguito all'inaugurazione della via Priula, che dal 1597 aprì una via alternativa nel fondovalle brembano, il borgo risentì di un isolamento che si protrasse per secoli.

In ambito demografico, negli anni compresi tra il 1173 ed il 1175, ad Aviatico si verificò un aumento della popolazione causato dall'immigrazione di alcune persone residenti presso il monte Purito, di competenza territoriale di Selvino. Questi, non accettando la delibera secondo la quale il loro paese sarebbe passato nei possedimenti della città di Bergamo, si trasferirono quindi in alcune baite utilizzate saltuariamente da pastori nomadi.

Nemmeno dieci anni più tardi, il 22 giugno 1185, il paese venne assalito da un'orda di banditi che mise a soqquadro l'abitato. Non trovando sufficienti beni da depredare a causa della povertà degli abitanti, presero in ostaggio alcune ragazze del villaggio. Si verificò allora la reazione degli abitanti, che raggiunsero i delinquenti e li affrontarono in una vera e propria battaglia svoltasi nei pressi della Forca di Aviatico, riuscendo a liberare le prigioniere. Qualche anno più tardi in quei luoghi fu innalzata una cappelletta, dedicata alla Madre del Buon Consiglio a ricordo di quegli ev