Gian Bartolomeo, Galeazzo e Giovanni. Ai quattro figli di Galeazzo (Gian Giorgio II, Alessandro, Ottaviano e Gian Stefano) venne riconfermato il possesso del feudo di Casalpusterlengo nel 1546 da parte dell'Imperatore Carlo V. A seguito di alterne vicende dinastiche e giuridiche, il feudo passò ai soli figli di Alessandro, cioè a Fabricio Lampugnani e Ferrando Lampugnani. Da loro originarono i due rami che mantennero il feudo negli anni a seguire. Niccolò Lampugnani, figlio di Ferrando, non ebbe figli maschi. Il genero di Niccolò, il conte Massimiliano Trecchi (marito della figlia Anna), ebbe un periodo di reggenza, ma non fu mai investito del feudo, come invece avrebbe voluto il Consiglio della comunità, che nel frattempo aveva cercato di riscattare il beneficio dalla Regia Camera. Da Gian Giorgio III, figlio di Fabricio, discese il ramo dinastico che, estinguendosi, avrebbe lasciato il feudo senza proprietari. Suo nipote Gian Giorgio IV Lampugnani morì infatti in giovane età e senza discendenza nel 1665. Da questo momento prese avvio l'iter che portò all'asta pubblica (su volontà di Maria Anna d'Asburgo, madre e tutrice di Carlo II di Spagna) in cui il feudo di Casalpusterlengo fu acquistato dal marchese Camillo Castelli.

Simboli

Stemma

Lo stemma comunale, riconosciuto con decreto del capo del governo del 28 ottobre 1929, ricorda la Torre Pusterla, ultima testimonianza dell'antico castello oggi non più esistente.

Gonfalone

Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di rosso.

Onorificenze

Monumenti e luoghi d'interesse

Chiesa parrocchiale dei Santi Bartolomeo e Martino, Torre Pusterla, Teatro Comunale (Piazza del Popolo)

Il cuore della città è la piazza del Popolo. Qui si trovano la chiesa parrocchiale dei SS. Bartolomeo Apostolo e Martino Vescovo, del secolo XIV, il palazzo del comune e il teatro "Carlo Rossi" (posteriormente al quale è situata la biblioteca comunale "Carlo Cattaneo", sede della mediateca provinciale). A breve distanza è la Torre Pusterla, simbolo della città, che è parte della struttura originaria dell'antico castello, non più esistente; è la sede della Pro Loco e ospita numerose rassegne pittoriche. Di particolare pregio, nella chiesa dei Santi Bartolomeo e Martino, è il monumentale organo costruito da Luigi Riccardi nel 1888.

Santuario della Madonna dei Cappuccini

Da ricordare anche il santuario della Madonna dei Cappuccini, sede della parrocchia di Maria Madre del Salvatore, luogo di culto che risale al XVI secolo. Sono segnalati il simulacro della Madonna dei Cappuccini del XV secolo e la tela dell'Ascensione, di Giovan Battista Trotti detto il Malosso. Il santuario è legato ad apparizioni mariane che sarebbero avvenute nel 1574.

Iscrizioni a ricordo del passaggio di Carlo Goldoni, Napoleone Bonaparte e Giuseppe Garibaldi

Lungo via Garibaldi si trova una lapide posta a memoria del passaggio in città di Giuseppe Garibaldi. In via Cavour un'iscrizione su palazzo Pedroli segnala la camera dove dormì Napoleone Bonaparte. Sulla facciata della canonica, in piazza del Popolo, una targa ricorda che in questo luogo, presso l'abitazione dell'allora parroco don Carlo Francesco Tonani, nel giugno del 1733, trovò ospitalità Carlo Goldoni, a seguito di un'aggressione di cui fu vittima viaggiando da Parma a Brescia. Qui l'autore lesse alcuni stralci della sua opera Belisario. Di questo incontro è Goldoni stesso a narrare alcuni particolari, nelle sue memorie.

Chiese rionali (Sant'Antonio Abate, Santi Bernardino e Francesco, San Rocco)

Da segnalare anche le tre chiese rionali della parrocchia dei Santi Bartolomeo e Martino dedicate rispettivamente a sant'Antonio abate (XIII secolo), ai santi Bernardino e Francesco (XVI secolo) e a san Rocco (XVI secolo). Nei pressi di quest'ultima sorse il primo ospedale della città; alcune porzioni dell'antico edificio sono ancora presenti.

Palazzi storici (Pedroli, Cesaris, Lampugnani, Vida)

Altri edifici degni di nota sono il già citato palazzo Pedroli, palazzo Cesaris, palazzo Vida e palazzo Lampugnani (dapprima di proprietà dell'omonima famiglia, divenne poi convento e sede della scuola gestita dalle Suore Missionarie del Sacro Cuore di Gesù, fondata da santa Francesca Saverio Cabrini; ora appartiene a privati).

Altri edifici e luoghi di culto&l