ana per celebrare il 1º centenario dell'invenzione della pila da parte di Alessandro Volta (1745-1827), suo più illustre cittadino.
In occasione del 1º centenario della morte di Alessandro Volta, a Como venne organizzato il Congresso internazionale dei fisici del 1927 che aprì ufficialmente l'era della meccanica quantistica nella comunità scientifica internazionale. Fu l'ultima occasione in cui la città ospitò un evento di portata mondiale. Sei anni più tardi, Albert Einstein arrivò in città per visitare il museo Voltiano.
Durante la seconda guerra mondiale Como venne risparmiata dai bombardamenti.
Nell'aprile del 1945 la città fu teatro della fuga e delle vicende legate all'arresto e alla fucilazione di Benito Mussolini e dell'epilogo del regime fascista.
Al referendum istituzionale del 2 e 3 giugno 1946, l'elettorato del comune di Como votò secondo gli umori nazionali, assegnando il 54,5% alla Repubblica e il 45,4% dei voti alla monarchia.
Nell'estate del 1949 si tenne in città una conferenza a cui partecipò anche Enrico Fermi (lo stesso Fermi nel 1954 tenne sul lago, a Villa Monastero di Varenna, la sua ultima seduta pubblica).
Gli anni cinquanta e sessanta vengono ricordati per l'operato del sindaco Lino Gelpi, che fece di tutto per abbellire la città , smantellando lo scalo merci delle Ferrovie dello Stato (1965) realizzando al suo posto il parco a lago e creando la passeggiata di Villa Olmo. Coprì inoltre il torrente Cosia con una strada a grande scorrimento — la cosiddetta "tangenziale" — per cercare di liberare il centro dalla morsa del traffico.
Nel 1981 per impedire la costruzione del carcere del Bassone le "brigate operaie", durante la cosiddetta "notte dei fuochi", disseminarono la città di bombe che furono disinnescate dall'artificiere Luigi Carluccio, che perse la vita con l'esplosione dell'ultima bomba. Una lapide ne ricorda il sacrificio sul luogo dell'esplosione.
Lo stemma è stato riconosciuto con decreto del capo del governo del 17 aprile 1936.
Il gonfalone, concesso con D.P.R. del 9 marzo 1979, è un drappo di bianco riccamente ornato di ricami d'oro.
La bandiera di Como è una croce bianca in campo rosso (araldicalmente parlando, di rosso alla croce d'argento). È una bandiera comune a molte città ghibelline dell'alta Italia, ma le sue origini vanno ricercate nell'antichissima blutfahne (lett. "bandiera di sangue"), una bandiera di identica foggia usata da sempre dagli imperatori romano-germanici sui campi di battaglia.
La città di Como è "la seconda tra le 27" città decorate con Medaglia d'Oro come "Benemerite del Risorgimento nazionale" per le azioni altamente patriottiche compiute dalla città nel periodo del Risorgimento, con speciale riferimento alla insurrezione del 1848 e alla battaglia di San Fermo.
Per la storia della diffusione della fede cattolica e degli edifici sacri vedi anche il testo Terre del Ticino. Diocesi di Lugano.
Abitanti censiti
La città si trova al centro di un agglomerato urbano che comprende i comuni limitrofi inoltrandosi fin nella vicina Svizzera. A est, la conurbazione raggiunge il circondario erbese. La popolazione sommata di questa trentina di comuni supera le 215 000 unità . Se a essa si aggiunge l'area urbana della vicina Lecco (quasi attaccata a quella di Erba), l'area sfiorerebbe i 320 000 abitanti, creando così un'area e una macrocittà che per popolazione risulterebbe la terza della Lombardia, subito dietro le aree metropolitane di Milano e Brescia.
Al 31 dicembre 2023 gli stranieri residenti nel comune erano 11 986, ovvero il 14,34% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti:
Quella di Sant'Abbondio è la festa patronale di Como, che si celebra il 31 agosto nella chiesa omonima. La tradizionale fiera ha luogo nei pressi della basilica ed è animata da iniziative come la degustazione dei piatti tipici, la vendita dei prodotti artigianali e, lungo le mura della città , la mostra zootecnica, con esposizione di decine di animali come mucche, tori e vitelli provenienti dagli allevamenti della provincia. All'inizio la fiera era una semplice festa contadina che usava benedire le mucche; questa tradizione è ancora oggi mantenuta.
La venerazione del Crocifisso è collegata alla processione del Venerdì santo (che, però, fino agli anni sessanta del XX secolo si svolgeva il giorno precedente) e al cosiddetto "anello del miracolo". Durante la processione del Giovedì santo del 25 marzo 1529, infatti, la tradizione vuole che l'immagine del Crocifisso, al passaggio davanti alla chiesa di San Bartolomeo, abbia spezzato le catene che il governatore spagnolo aveva eretto per timore di un'imboscata da parte dei francesi, azione che fu subito considerata come miracolosa dai presenti e in seguito riconosciuta come tale dalla Chiesa locale nel 1608. Il Crocifisso viene esposto alla venerazione dei fedeli tutti gli anni dal martedì della Settimana Santa fino al Venerdì santo nella chiesa che in origine era dedicata alla Vergine Annunciata (officiata dai monaci celestini) e oggi è il santuario del Santissimo Crocifisso, e baciata da migliaia di fedeli. La devozione di andà a basà ul Crucifiss (o semplicemente andà a basà ) costituisce una delle tradizioni devozionali più radicate nel comasco. Il Venerdì Santo, il crocifisso è poi portato in processione lungo le vie di Como, con la partecipazione del vescovo locale. Lungo le mura del centro storico ha luogo la tradizionale fiera, che dal giovedì prima di Pasqua anima la città con centinaia di ambulanti provenienti da tutta Italia, evento tradizionalmente molto popolare fra i cittadini comaschi
La celebrazione di san Giovanni Battista vede la rievocazione delle guerre medievali lariane, combattute sul lago nel 1169 e che videro l'esercito comasco, alleato di Federico Barbarossa, opposto alla roccaforte dell'Isola Comacina, alleata di Milano. Ogni anno, il sabato sera più vicino al 24 giugno, ha luogo l'incendio dell'isola sotto forma di uno spettacolo pirotecnico. La flotta della navigazione, con orchestra e ballo a bordo, salpa da Como alla volta dell'isola caricando centinaia di passeggeri. La sfilata dei battelli rievocherebbe l'arrivo dell'esercito comasco e della sua flotta. Inoltre per ricordare l'arrivo dell'imperatore Barbarossa in città , dal 1980 si svolge il Palio del Baradello che termina con una regata di barche sul lago nel mese di settembre.
Ogni 17 gennaio, festa di Sant'Antonio abate, davanti alla chiesa di Sant'Agostino, ha luogo la benedizione delle automobili e degli animali. Sul sagrato si svolgeva fino a qualche anno fa la minuscola fiera a base di dolciumi e castagne (tipiche anche le castagne bianche da mangiare col latte). Una nota particolare merita la Pampara, sorta di bastone decorato con dolci e piccoli giochi per bambini, oggi in disuso.
Dal 1912 su iniziativa della Pro Como ogni giorno, alle ore 12:00 in punto, si può sentire distintamente in tutta l'area urbana che si affaccia sul lago un colpo di cannone sparato a salve che scandisce lo scoccare del mezzogiorno. Il cannone di origine austriaca è situato alle pendici di Brunate in località Carescione, visibile durante la salita con la funicolare verso il paese che sovrasta la città . Il poeta Filippo Tommaso Marinetti, legato indissolubilmente alla città lariana, fu folgorato dalla visione del cannone, tanto che dedicò a quest'ultimo la celebre poesia che darà poi alla città il soprannome ancora in uso oggi, anche se in maniera largamente minore.
Il santuario conserva al suo interno un'immagine sacra di Maria Santissima con il Bambino che è venerata col titolo di Nostra Signora del Prodigio e che papa Giovanni XXIII elesse patrona dei naviganti. La preziosa effigie bizantina è legata a un fatto prodigioso avvenuto il 12 settembre 1669 nel mare Adriatico. Una nobile famiglia, fuggitiva da Candia, in viaggio verso Venezia durante una terribile tempesta vide galleggiare il quadro sacro in mezzo ai flutti, lo ripescò, chiese protezione alla sacra immagine ed evitò il naufragio; fu considerata per questo protettrice dei naviganti. Nel 2008 il vescovo Diego Coletti fece collocare sul tetto del santuario della Madonna del Prodigio la statua dorata della Madonna un tempo sulla cuspide della chiesa dell'ex seminario: ora la Madunina de Comm veglia sull'intera città .
A Como e sul suo territorio sono presenti alcune benemerite associazioni:
Como e la sua provincia sono servite da due strutture ospedaliere principali:
Non lontano dal Centro, in località Monte Olimpino, è collocata la storica clinica privata Villa Aprica.
Secondo l'indagine ISTAT diffusa il 28 agosto 2008 sugli indicatori ambientali urbani dei 111 comuni capoluogo di provincia relativi all'anno 2007, Como è stata classificata al 78º posto dopo Vibo Valentia e prima di Bari.