o delle comunità di Monguzzo e uniti, Mojana e Merone in un unico comune, che un altro decreto datato 1812 ribattezzò in "Nobile". Tutte le decisioni del periodo napoleonico furono tuttavia abrogate con la Restaurazione, che comportò la ricostituzione del comune di Monguzzo con Nobile.
Nella prima metà del XIX secolo il castello di Monguzzo fu base strategica della Carboneria, tanto che i Rosales, per sfuggire ai governativi, dovettero lasciare il paese.
Nella compartimentazione delle province del Regno Lombardo-Veneto del 1853 il comune di "Monguzzo" risulta comprendere la frazione di Nobero.
Come tutta la Lombardia - ad eccezione della Provincia di Mantova -, Monguzzo fu annesso al Regno di Sardegna nel 1859 a seguito della seconda guerra d'indipendenza ed entrò a far parte del Regno d'Italia nel 1861.
Durante la seconda guerra mondiale Monguzzo fu attivo centro della Resistenza italiana: nell'ottobre 1943 fu costituita una formazione partigiana con il compito di recuperare armi, divulgare la stampa clandestina, aiutare i partigiani sulle montagne, assistere le famiglie degli sbandati ed effettuare staffette. La liberazione del paese dai Nazifascisti avvenne il 25 aprile 1945, giorno in cui la formazione partigiana di Monguzzo prese possesso del Municipio.
Lo stemma e il gonfalone di Monguzzo sono stati concessi con decreto del Presidente della Repubblica del 1º ottobre 1974.
Il castello rappresenta il forte medievale, ancora oggi presente, che si erge sulla parte più alta del paese. Le fiamme che cimano ciascuna delle due torri sono simbolo della famiglia Bentivoglio, feudataria sin dal 1486 di Monguzzo, Colciago e Lurago. I tre monti di verde nella parte inferiore dello stemma, oltre a ricordare l'altitudine del paese, fanno riferimento all'etimologia del nome Monguzzo, dal latino mons acutus ("monte aguzzo").
Il gonfalone di Monguzzo è costituito da un drappo troncato di verde e di giallo; al centro vi è lo stemma comunale sormontato dalla scritta d'argento "Comune di Monguzzo".
La Chiesa dei Santi Biagio e Sebastiano è la parrocchiale del paese, situata all'angolo tra le vie A. Manzoni e Chiesa, poco distante dal castello feudale ed edificata in sostituzione di una precedente chiesa del XIII secolo. La costruzione dell'attuale edificio è iniziata alla fine del XIX secolo come nuova parrocchia dedicata a San Biagio, in un luogo facilmente raggiungibile sia dagli abitanti di Monguzzo che da quelli di Nobile. Nel 1890 viene aggiunta la dedicazione a San Sebastiano; la sua consacrazione è avvenuta il 15 ottobre 1898 ad opera del cardinale Andrea Ferrari, al termine di vent'anni di lavori. All'interno della chiesa, rimaneggiata alla fine del XX secolo, c'è una statua raffigurante San Biagio.
Situata nel rione San Biagio, in via Santuario, la chiesa si trova sulla sommità di una collina a nord-est dell'abitato. Le sue prime notizie risalgono al X secolo; è stata chiesa parrocchiale dedicata a San Biagio fino alla costruzione della nuova chiesa e, successivamente, è stata trasformata nell'attuale santuario dedicato alla Madonna di Lourdes. Il nuovo edificio è stato inaugurato dal cardinale Andrea Ferrari il 12 settembre 1902 ed è stato ristrutturato da ultimo a cavallo tra i secoli XX e XXI.
L'interno, a navata unica, presenta due cappelle laterali dedicate rispettivamente alla Vergine Immacolata e alla Vergine del Carmelo, una statua della Madonna della Divina Grazia (1746), ex voto dei monguzzesi scampati alla peste, ed un affresco del XVI secolo raffigurante San Giuseppe e il Bambin Gesù, opera di ignoti. La parte absidale racchiude una ricostruzione della grotta di Lourdes, con all'interno le statue della Vergine di Lourdes e di Bernadette.
All'esterno ci sono una statua della Pietà ed una lanterna votiva a ricordo dei caduti in guerra. Il parroco attuale è don Alfonso Valsecchi.
Attestato su una collina dal nome di Mons Acutus già nel 920, il castello appartenne a nobili famiglie come i Visconti e i Bentivoglio, oltre che a condottieri come Jacopo Dal Verme e Gian Giacomo Medici, prima di diventare un covo di carbonai durante il Risorgimento.
Dalla seconda metà del XX secolo ospita un centro per congressi e studi ospedalieri appartenente all'Ordine Ospedaliero "Fatebenefratelli " di San Giovanni di Dio.
Gran parte del territorio di Monguzzo, in particolare le ampie zone boschive del paese, è compresa nel Parco regionale della Valle del Lambro.
Tra i boschi di Monguzzo, il più rilevante è il Bosco della Buerga, che si trova sul pendio collinare lungo la riva meridionale del lago di Alserio; qui sono presenti specie arboree come l'ontano nero, il frassino maggiore, il castagno, l'olmo campestre, la farnia, il carpino bianco e l'acero.
Proprio sulle rive del lago di Alserio il 3 ottobre 2004 è stato inaugurato il Centro di Educazione Ambientale "Bambini di Beslan", comprendente un laboratorio didattico ospitato nei locali dell'edificio denominato "Casino del Lago", un percorso botanico-naturalistico all'interno del Bosco della Buerga ed una lucia elettrica da 28 posti denominata Amicizia, attraccata al Castel del Lago.