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Bresso (Bress in dialetto milanese, AFI: [ˈbrɛs]) è un comune italiano di 26 500 abitanti della città metropolitana di Milano in Lombardia, totalmente conurbato con il capoluogo e confinante con Milano, Sesto San Giovanni, Cinisello Balsamo, Cormano e Cusano Milanino. Il comune fa parte del territorio del Nord Milano ed è il più densamente popolato della città metropolitana, davanti al capoluogo.

Geografia fisica

Territorio

Il comune sorge nell'alta Pianura Padana Settentrionale, a 142 m s.l.m. in un'area ai margini meridionali della bassa Brianza, a nord del Naviglio Martesana e compresa fra i fiumi Seveso (l'abitato si affaccia lungo la sponda orientale) e Lambro. Il territorio comunale è per la quasi totalità urbanizzato, ad eccezione della zona est compresa nel Parco Nord Milano nel quale si trova anche l'aeroporto. Facente parte dell'area urbana della Grande Milano, confina con Milano, Sesto San Giovanni, Cinisello Balsamo, Cusano Milanino e Cormano. Dista 8 km dalla piazza del duomo di Milano

Clima

Il clima di Bresso è di tipo continentale, con inverni generalmente freddi ed estati calde e umide, decisamente afose e poco ventilate. Durante l'estate sono però possibili giornate tiepide e temporalesche (condizioni normalmente legate a peggioramenti da ovest) che attenuano temporaneamente la calura.

Dal punto di vista legislativo il comune di Bresso ricade nella Classificazione climatica E in quanto i Gradi giorno della città sono 2404, dunque il limite massimo consentito per l'accensione dei riscaldamenti è di 14 ore giornaliere dal 15 ottobre al 15 aprile.

Origini del nome

La dubbia etimologia dalla quale avrebbe dovuto aver origine il nome Bresso (in latino, Brixium) ha portato a delineare tre possibili origini: potrebbe derivare dal celtico brig (ossia colle o piazzaforte), potrebbe esserci un possibile nesso con la regione della Francia orientale Bresse oppure il nome della città potrebbe derivare da un suo antico proprietario terriero di origine germanica, un certo Berizzo. Da Brixium passava la via Mediolanum-Bellasium, che metteva in comunicazione Milano con Bellagio.

Storia

Dalle origini al medioevo

Le origini della città risalgono al IV secolo a.C. quando i popoli celtici del nord europa, i Galli Insubri, attraversarono le Alpi e si stabilirono nella Pianura Padana; qui si ebbe il primo nucleo di Bresso che era costituito da un piccolo insediamento umano circondato dalla campagna e bagnato dal vicino fiume Seveso. Dopo la colonizzazione romana avvenuta nel corso del II secolo a.C., nel 49 a.C. nella Brixium romana venne posata la quinta pietra miliare sull'attuale Valassina che cadeva in prossimità dell'attuale chiesa del Pilastrello, rendendo quindi probabile la presenza di una mansio nella zona. Nel 568 d.C. tutta la zona situata al nord del Po viene occupata dai Longobardi e la Brixium dell'età medioevale si presentava come un piccolo assembramento di case di pietra e legno circondate da campi e terreni che appartenevano per lo più ad ordini religiosi.

Nel 1189 Brixium è di proprietà della Basilica di San Giovanni Battista in Monza e pertanto in loco vi erano dei terreni acquisiti e amministrati dalla Chiesa. L'anno seguente muore l'imperatore Federico Barbarossa e Monza e il suo territorio entrano a far parte di Milano e anche Brixium segue il medesimo destino. Nel 1290 Bresso è un villaggio rurale di una certa importanza; Goffredo da Bussero nel suo Liber Notitiae Sanctorum Mediolani, ricostruisce l'inventario delle istituzioni ecclesiastiche nel Milanese e tra queste cita la chiesa di SS. Nazaro e Celso situata a Bresso (in plebe Bruzzano, loco Brixio, ecclesia Sancti Nazari). Nel 1398 alcune chiese del territorio assumono il ruolo di parrocchie con un prete residente e Brixium è una di queste; la presenza di un sacerdote a Bresso è confermata da una pergamena del 1484, il più antico documento conservato nell'archivio parrocchiale, dove viene citato Simone de Gatti, primo parroco bressese di cui si abbia notizia, ed il suo successore Giacomo de Gatti. Il 15 settembre 1470 Galeazzo Maria Sforza emana un editto dove viene deliberato che nelle campagne della zona si debbano piantare filari di gelso, pianta che diventerà importante per l'economia bressese dei secoli successivi e ancora oggi è raffigurata sullo stemma del Comune.

XVIII secolo

Nel XVIII secolo, Bresso come molti dei territori del milanese era dominato dalle famiglie nobili che vi risiedevano. I casati Patellani, Pallavicino e Del Conte possedevano quasi tre quarti della totalità del territorio. A queste famiglie e a pochi altri enti ecclesiastici spettava il compito di nominare il console, che amministrava la comunità.

Grazie ai documenti del censimento Teresiano sappiamo che Bresso, che faceva parte della pieve di Bruzzano, nel 1750 aveva 618 abitanti.

Per tutto l'arco del Settecento l'economia bressese, come buona parte dell'altopiano asciutto lombardo, era incentrata sulla coltivazione dei cereali. Particolare rilevanza aveva la coltivazione del Gelso che aveva una densità tra le più elevate nello Stato (la densità media statale era di 7 piante per pertica, quella dell'altopiano asciutto, terreno preferibile per la coltivazione del gelso, era di 14 piante per pertica, la densità nella comunità di Bresso era di 28,5 piante per pertica), oltre quattro volte superiore alla media nazionale.

XIX secolo

Nel 1869 Bresso venne unita ad Affori (assieme a Bruzzano, e Dergano) formando il comune di Affori e uniti, fino all'8 agosto 1894 quando ritornò autonoma. L'unione con Bruzzano era peraltro già stata sperimentata in età napoleonica, dal 1811 al 1816.

XX secolo

Durante la seconda guerra mondiale Bresso è meta di vari bombardamenti dovuti principalmente alla presenza in loco dell'aeroporto, allora adibito a pista di collaudo degli aerei militari costruiti dalla V Sezione Aeronautica della Breda. In particolare durante il bombardamento del 30 aprile 1944 si contarono 5 vittime presso il vicino aeroporto.

A metà del XX secolo, Bresso inizia un processo di industrializzazione e subisce un aumento vertiginoso della popolazione per via dell'enorme flusso migratorio che accomuna un po' tutte le città del nord Italia.

In questi anni si insediano importanti medie aziende come Angeletti-Ciucani (poi Alcan ed ora Novelis), Iso Rivolta, Retam, Elettromeccanica Parizzi, Tramontana, G.B.F. Costruzioni Meccaniche, Industrie Grafiche Cino del Duca, Zambon, Lispa-Lancôme e tante altre piccole aziende.

Negli anni ottanta-novanta si ha una controtendenza, finisce la crescita economica e chiudono quasi tutte le aziende insediatesi nei decenni precedenti. Bresso inizia a trasformarsi da città industriale a città del terziario avanzato.

XXI secolo

Bresso ha ospitato il Papa Benedetto XVI e un milione di pellegrini il 2 e il 3 giugno 2012 per il VII incontro mondiale delle famiglie.

Nel 2022 il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha concesso il titolo di Città a Bresso.

Simboli

Lo stemma e il gonfalone del comune di Bresso sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 3 settembre 1974.

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