Mondavio (Mondavi in dialetto gallo-piceno) è un comune italiano di 3 624 abitanti della provincia di Pesaro e Urbino nelle Marche.
Il comune di Mondavio sorge su di un colle, a circa 20 km dal mare Adriatico, da cui si può benissimo vedere il monte Catria ed il Nerone. Il paese si trova tra due fiumi marchigiani: il Metauro a nord e il Cesano a sud, in una posizione di dominanza di quota a cavallo delle omonime valli. Fa parte della comunità Montana del Metauro. Vicino al fiume Cesano, in posizione pianeggiante, sono presenti le frazioni di San Michele al Fiume e San Filippo sul Cesano, mentre le frazioni di Sant'Andrea di Suasa e di Cavallara si trovano in collina. Il territorio comunale include anche un'exclave, identificabile nella contrada Cavallara, compresa tra i comuni di Colli al Metauro e Terre Roveresche.
Secondo l'autore durantino Sebastiano Macci, nel territorio in cui oggi sorge Mondavio era edificato un centro abitato romano, distrutto dalle truppe di Alarico. Il fanese Pietro Maria Amiani riporta un racconto secondo cui il centro fu edificato da san Francesco d'Assisi che, mentre viveva in quella zona, fu così colpito dalla salubrità del luogo che s'impegnò a edificarvi un abitato utilizzando le macerie dell'antica Suasa. Il nome di Mondavio si riscontra per la prima volta in un documento del 1178 e successivamente in un registro vaticano del 1289. Capoluogo di Vicariato con giurisdizione su ventiquattro castelli, conobbe diversi domini, tra cui quello dei Malatesta, di Alessandro Piccolomini, di Giovanni della Rovere, di Lorenzo de' Medici e della città di Fano. Nel 1442 varcò trionfalmente le mura del paese Sigismondo Malatesta, cui la moglie Polissena Sforza portò in dote il Vicariato, sottratto alla Chiesa da suo padre Francesco in un periodo di gravi disordini. Nel 1462 il territorio è scenario della storica battaglia, tra Sigismondo Pandolfo Malatesta e Federico da Montefeltro che militava nelle file della Chiesa (papa Pio II) contro i Malatesta. Con la fine della signoria dei Malatesta, il Vicariato di Mondavio tornò al dominio diretto della Chiesa come Fano e Senigallia. Verso la fine del 1463 il vicariato con Senigallia e Montemarciano venne infeudato al nipote del papa Pio II, Antonio Piccolomini, ma la signoria ebbe breve durata poiché Pio II morì nell'agosto del 1464 e Mondavio, Senigallia, San Costanzo e Mondolfo, con altri castelli si ribellarono al Piccolomini e si sottomisero al governatore di Fano, il vescovo di Perugia, Giacomo Vannucci da Cortona. La salita al soglio pontificio di Sisto IV Della Rovere nel 1471 inaugurò una politica di nepotismo che avrà grandi conseguenze nel territorio. Nel 1473 il papa decorò Federico da Montefeltro con il titolo di Duca e questi accettò di imparentarsi con i Della Rovere dando in sposa sua figlia Giovanna al nipote del papa Giovanni Della Rovere (+1502). Il matrimonio avvenne nell'ottobre del 1474 e dopo pochi giorni Giovanni fu investito della città di Senigallia, del vicariato di Mondavio e di altre terre. Giovanni soggiornò per qualche tempo a Mondavio e diede l'incarico al geniale architetto Francesco di Giorgio Martini di costruirvi la rocca (eretta tra il 1482 e il 1492), che in tutti questi secoli non ha mai subito alcun assedio né ha mai sparato un colpo dai suoi cannoni. Il figlio di Giovanni, Francesco Maria, forse nato proprio a Mondavio, nel 1503