successe allo zio Guidobaldo nel Ducato di Urbino e vi incorporò anche il Vicariato di Mondavio. Durante il governo dei Della Rovere, il Vicariato visse un periodo di pace, prosperità e progresso di circa centotrenta anni, fu questo il periodo di grandi feste popolari. Nel 1631, con l'estinzione della dinastia dei Della Rovere, Ducato e Vicariato di Mondavio ritornano nella giurisdizione della Santa Sede.
Lo stemma è stato riconosciuto con DCG del 10 ottobre 1936.
Nel bozzetto ufficiale la colomba tiene il ramoscello nel becco e posa entrambe le zampe sulla cima del monte.
Il gonfalone, concesso con DPR del 24 maggio 1957, è un drappo di azzurro.
Dal 2003, al comune di Mondavio è riconosciuta la Bandiera Arancione, marchio di qualità turistico ambientale per l'entroterra del Touring Club Italiano, con la seguente motivazione:
La località , con un’atmosfera tipica e vivace, è caratterizzata da numerosi punti di interesse storico-culturali ben curati e valorizzati e dalla buona manutenzione del verde urbano. Tutti questi elementi sono promossi da un efficiente sistema di comunicazione turistica via web, grazie al ruolo svolto da siti web ricchi di indicazioni e informazioni sul territorio.
È stata anche inserita tra i borghi più belli d'Italia dall'omonima associazione.
La rocca è il monumento più significativo di Mondavio. Risalente probabilmente al 1482-1492, fu commissionata da Giovanni della Rovere, insieme ad altre rocche del ducato, all'architetto Francesco di Giorgio Martini. Non avendo mai subito attacchi è ancora in ottimo stato. Il mastio ad otto facce domina la fortezza e si collega ad un camminamento, protetto da un torrioncino, che porta ad una massiccia torre semi-circolare, unita con un ponte al rivellino d'ingresso. Il progetto originale prevedeva verso ovest un ulteriore torrione tondeggiante che non fu mai realizzato. Le sale interne conservano ancora, per la maggior parte, la pianta originale e sono attualmente utilizzate come spazi espositivi e museali, tra cui un'armeria.
Costruito nel 1578 daifrati cappuccini, si trova a circa a 800 m dal capoluogo su un poggio sulla via per l'abitato di Orciano di Pesaro. La Chiesa e il Convento recuperati e ristrutturati sono utilizzati come complesso ricettivo per convegni e congressi. I beni artistici che erano qui presenti sono custoditi nel Museo Civico di Mondavio.
Trasformata più volte nel tempo dal 1292 sino all'attuale configurazione del 1700, ha un'architettura semplice e maestosa all'esterno e all'interno, con tracce di barocco. La facciata è al rustico di cotto rosso antico, con contrafforti ai lati; singolare è il campanile affusolato a forma di pannocchia. All'interno si ammirano quadri dei fratelli Persiutti di Fano.
L'edificio risale al 1300. È stata poi ristrutturata nel 1563 su disegno dell'architetto Bartolomeo Genga; l'ultimo ampliamento è del XVIII secolo, con l'inglobamento nell'abside del torrione presso la Porta San Pietro.
La chiesa contiene interessanti affreschi del XVI secolo attribuibili ai pittori Presutti di Fano.