Merano (IPA: /meˈrano/; in tedesco Meran, IPA: [ËŒmeËˈÊÉ‘Ën]; in ladino Maran, IPA: [maˈraÅ‹]) è un comune italiano di 41 528 abitanti della provincia autonoma di Bolzano in Trentino-Alto Adige. È inoltre capoluogo della comunità comprensoriale del Burgraviato.
Capoluogo della Comunità comprensoriale del Burgraviato, è circondata dalle montagne (1500–3330 m) e si trova nel fondovalle all'inizio di tre importanti valli: la Val Venosta, la Val Passiria e la Val d'Adige.
Attraversata dal torrente Passirio che confluisce nell'Adige, si trova alle pendici del Gruppo Tessa (fino a 3 480 m s.l.m., confine con l'Austria) e dell'Altopiano del Salto (fino a 2 800 m).
A sud Merano dista 30 km dal capoluogo di provincia, Bolzano, al quale è collegata da una superstrada a 4 corsie, conosciuta come "MeBo", e da una linea ferroviaria. A ovest comincia la Val Venosta, con la ferrovia della Val Venosta, a sud-ovest la Val d'Ultimo e a nord-est la Val Passiria.
Alla periferia di Merano sorgono il paese e il castello di Tirolo (Dorf Tirol, Schloss Tirol) da cui prende nome la regione storica del Tirolo.
Merano è divisa in diversi quartieri. Il vecchio nucleo di Merano con il centro storico e il quartiere Steinach si trovano sulla riva destra orografica del Passirio; le frazioni di Maia Alta (Obermais) e Maia Bassa (Untermais), si trovano di fronte sulla riva sinistra del fiume. Quarazze (Gratsch) e Labers sono distretti rurali: il primo occupa l'estremo nord-ovest dell'area urbana ai piedi delle pendici del gruppo Tessa, mentre Labers si estende sulle pendici del Montezoccolo (Tschögglberg) a est. Sinigo, con la sua zona industriale e commerciale, è separata dal resto della città a sud.
Considerato luogo di cura sin dal XIX secolo, Merano era inizialmente orientata verso un turismo per la terza età , grazie al clima mite e alla quiete che la caratterizzano. Nel XX secolo e particolarmente negli ultimi due decenni questa tendenza è cambiata soprattutto grazie a un'offerta più variegata e all'arrivo del turismo nazionale e internazionale che ha raggiunto e superato quello dei paesi germanofoni facendo notevolmente scendere l'età media dei suoi visitatori.
Il toponimo è attestato come Mairania nell'857, nel 1242 come Meran e nel 1317 come stat ze Meran ("città di Merano"). Dal XV secolo prevale la forma auf der Meran. Il toponimo è un prediale derivato da Marius + anum, come attestano anche molti altri esempi italiani; la e è facilmente spiegata come -arj- > -ajr- > -er-; la forma tedesca Meran, per l'accento non ritratto, riflette una germanizzazione piuttosto recente.
In epoca romana la zona dell'attuale Merano è detta Maia e si trova sul confine tra la provincia della Rezia e la Regio X Venetia et Histria, ai margini settentrionali del municipium di Trento. In epoca tardo-antica vi si sviluppa il castrum Maiense, un insediamento fortificato localizzato a partire dalla rocca dell'attuale castel San Zeno (Zenoburg). Nella cappella del castrum furono sepolti san Valentino di Rezia (alla fine del V secolo) e san Corbiniano di Frisinga (attorno al 730). È invece del 857 la prima menzione del nome di Mairania.
Merano si sviluppa notevolmente sotto la famiglia d'arme divenuta allora proprietaria del castello di Tirolo. La dinastia assume il nome di conti del Tirolo nel corso del Duecento, in particolare con Alberto III di Tirolo e con Mainardo II di Tirolo-Gorizia, quando l'antico nucleo urbanistico assume la sua caratteristica fisionomia. Di quel periodo rimane l'imponente torre Ortenstein (anche nota come torre delle Polveri - Pulverturm - perché usata dal XVI secolo come deposito di esplosivi), sede un tempo del burgravio principesco.
Merano diviene città nel corso del XIII secolo e acquisisce diritti cittadini nel 1317. Nel XIV secolo, grazie anche ai privilegi concessi da Leopoldo III, divenuto per eredità anche Conte del Tirolo, si sviluppa molto il settore commerciale. Ne è anche testimone l'attività intensa di notai nel Tre e Quattrocento. Con il trasferimento della sede dei nuovi conti d'Asburgo ad Innsbruck nel 1420 la città perde la sua primaria importanza come centro economico, pur rimanendo formalmente capitale della contea del Tirolo fino al 1848. Solo con le guerre di liberazione del Tirolo del 1809, guidate da Andreas Hofer della Passiria, Merano ritorna al centro dell'attenzione: sul monte Benedetto (Segenbühel), sopra Merano, i tirolesi combattono vittoriosamente una battaglia contro i Francesi e i Bavaresi nell'ambito della guerriglia da loro condotta contro le truppe franco-bavaresi, che alla fine di una lunga battaglia combattuta al Bergisel di Innsbruck, Andreas Hofer, non ottenuto il promesso appoggio dell'imperatore asburgico, perde per nettissima inferiorità di forze la battaglia finale e verrà pochi mesi dopo giustiziato a Mantova, mentre la figlia dell'imperatore d'Austria va in sposa a Napoleone quale pegno di pace.
Nella seconda metà dell'Ottocento Merano diviene un importante luogo di cura e villeggiatura dell'Impero austro-ungarico, grazie anche al collegamento ferroviario inaugurato nel 1881 e completato con la stazione ferroviaria su disegno di von Chabert del 1905. Conseguentemente la città si espande al di fuori del perimetro delle mura su modelli urbanistici di derivazione viennese e salisburghese e con l'apporto dell'urbanista tedesco Theodor Fischer. Dopo la prima guerra mondiale Merano, come tutta la parte meridionale del Tirolo, viene annessa all'Italia. Tra le due guerre vi viene realizzato l'ippodromo di Maia.
Merano ha un'antica tradizione turistica. Molti sono infatti gli ospiti della politica e della cultura che hanno passato le loro vacanze nella città , per esempio l'imperatrice Sissi e gli scrittori Franz Kafka e Gottfried Benn. Questo soprattutto perché scienziati e medici hanno sempre consigliato la città per il suo clima mite e quasi mediterraneo e per la qualità dell'aria. Nel 1914 viene ampliato il Kurhaus, opera dell'architetto Friedrich Ohmann che era legato alla Secessione viennese.
Le prime corse di cavalli a Merano risalgono al 1896 e la creazione di un primo ippodromo al 1900. Dopo un decennio di crisi, una nuova imponente struttura per la corsa ad ostacoli è realizzata e aperta agli appassionati nel 1935. Il Gran Premio Merano è abbinato ad una ricca lotteria nazionale.
A differenza di Bolzano, il volto di Merano non viene stravolto dal fascismo. Inoltre, nel corso della seconda guerra mondiale, Merano non subisce bombardamenti, per via del fatto che viene considerata una zona adibita al ricovero dei malati di guerra. La città è a lungo amministrata (fino al 1935) dal sindaco e poi podestà Maximilian Markart, che sa conservarne la vocazione turistica internazionale. Gli interventi pubblici sono tesi per lo più a sviluppare le