strutture esistenti, come nel caso dell’ampliamento dell’ippodromo di Maia, o a dare attuazione ad antiche aspirazioni, come negli studi per la realizzazione della città termale.

Se si prescinde dal caso di Sinigo, la frazione meridionale sorta attorno alla bonifica del fondovalle e alla fabbrica della Montecatini, gli investimenti per l’edilizia popolare saranno spesso tardivi e comunque non inquadrabili in un progetto di promozione dell’immigrazione.

Tra le due guerre Merano riprende il suo volto di città internazionale. Negli anni ’30 diviene meta di molte famiglie ebree in fuga dal resto d’Europa. Questa situazione va in crisi a partire dal 1938, con la persecuzione fascista, e soprattutto dopo il settembre 1943, con l'occupazione tedesca nel contesto della creazione dell'Operationszone Alpenvorland.

A metà settembre 1943 scattano i rastrellamenti degli ebrei. A seguito delle leggi razziali fasciste del 1938, la popolazione ebraica della provincia, residente in maggioranza a Merano, si era già oltremodo assottigliata. I più si erano trasferiti altrove e in città erano rimaste circa sessanta persone. Ventidue di esse (seguite poi da altre) sono arrestate dal SOD (Sicherheits- und Ordnungsdienst) per ordine delle SS tedesche e avviate, il 16 settembre, ai campi di sterminio. Si tratta della prima deportazione di ebrei avvenuta su territorio italiano.

Merano non subisce attacchi aerei (tranne quello su Sinigo all’inizio di aprile del 1945). Già nei primi anni di guerra infatti alcuni alberghi meranesi sono trasformati in ospedali militari. Dopo l’occupazione tedesca Merano diviene città ospedaliera, meta per i feriti provenienti dal fronte italiano. Nel 1944 essa viene dichiarata formalmente “città ospedaliera” (Lazarettstadt), una qualifica che assicura particolare salvaguardia in base alle convenzioni internazionali. Merano è perciò rifugio sicuro per diverse personalità e attività segrete, centro tra l’altro della rete di distribuzione di denaro falso nota come operazione Bernhard.

Dopo la distruzione degli impianti norvegesi Norsk-Hydro di Vemork, che producono l’acqua pesante destinata ai progetti tedeschi per realizzare la bomba atomica, nel novembre 1943 un gruppo di scienziati tedeschi visita lo stabilimento di Sinigo e la centrale di Marlengo per verificare se l’impianto di elettrolisi della Montecatini sia tecnicamente adatto alla produzione di acqua pesante. Malgrado il parere negativo, a Sinigo avrà comunque luogo una piccola produzione del prezioso liquido.

La fabbrica di Sinigo viene bombardata il 4 aprile del 1945, non a causa dell’acqua pesante, ma per la produzione di metanolo.

La guerra si conclude con un inutile fatto di sangue dai contorni mai del tutto chiariti. Il 30 aprile 1945 a Merano i militari tedeschi aprono il fuoco su due cortei di persone che intendevano festeggiare la fine del conflitto. Otto morti e molti feriti.

Anche dopo il 1945 Merano è una delle mete più frequentate dai turisti in Alto Adige.

A Merano si trova il museo provinciale del turismo "Touriseum", ospitato nel castel Trauttmansdorff, al quale è annesso il giardino botanico, uno dei più belli in Italia. A dicembre 2005 sono state riaperte le Terme di Merano con annesso un hotel a quattro stelle. Nel corso del 2017 la città di Merano ha festeggiato i 700 anni dalla introduzione del suo primo ordinamento civico, con una serie di mostre e manifestazioni storiche durate 365 giorni.

Stemma

Lo stemma mostra l'aquila tirolese, seduta su un muro con quattro pezzi di merlatura ghibellina e tre arcate che simboleggiano la città. L'insegna è conosciuta dal XIV secolo; il sigillo più vecchio risale al 1353 e quello a colori al 1390. In un'immagine del 1759 l'aquila viene raffigurata con una corona e una ghirlanda verde d'onore, il cosiddetto Ehrenkränzel. Nel 1911 fu concesso uno stemma simile, ma con le arcate con i cancelli aperti sopra un prato di trifoglio. Tale aspetto venne confermato anche nel 1928, ma nel 1973 si decise di tornare allo stemma precedente.

Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture religiose

Tra le chiese storiche di Merano il Duomo di San Nicolò, con la cappella di Santa Barbara, la chiesa di Santo Spirito (già chiesa dell'Ospedale), quelle di Santa Maria del Conforto e di San Vigilio a Maia Bassa. Risalgono al Novecento la chiesa di Santa Maria Assunta e la chiesa di San Giusto a Sinigo.

Nel centro della città si trovano anche il convento dei Cappuccini e l'ex convento delle Clarisse.

Architetture civili

Kurhaus

Progettato nel 1873 dall'architetto Josef Czerny, il Kurhaus (casa di cura) venne inaugurato il 14 novembre 1874 e ristrutturato successivamente tra il 1913 e il 1914 dall'architetto Friedrich Ohmann. È di Ohmann il progetto della grande sala "Kursaal" della rotonda. L'edificio è stato sottoposto ad un radicale restauro negli anni '80, e ora presenta 13 sale e permette di ospitare fino a 1000 persone.

Mura e Porte

Verso la fine del XIII secolo la città fu dotata di mura citate anche nel primo ordinamento cittadino del 1317. Esse racchiudevano l'attuale centro storico e, nella parte meridionale, fungevano anche da difesa contro le piene del torrente Passirio che non aveva argini. I passaggi attraverso le mura avvenivano esclusivamente in quattro porte.

Ponte Romano

Il Ponte Romano seicentesco (Steinerner Steg) è il ponte più antico ancora conservato della città di Merano, risalendo al 1617. Fu edificato sul luogo dove in precedenza erano esistiti altri ponti, per lo più realizzati in legno. È chiuso al traffico e collega il quartiere Steinach a Maia Alta superando il torrente Passirio.

Teatro Civico

Inaugurato nel 1900 è un teatro civico realizzato su progetto dell'architetto Martin Dülfer (1859-1942) di Monaco di Baviera e si contraddistingue per le forme eclettiche da fine secolo, ispirate allo Jugendstil internazionale. Nel periodo del fascismo fu intitolato a Giacomo Puccini.

Stazione di Merano

Eretta in stile architettonico Jugendstil viennese su modello del von Chabert con piazza antistante disegnata dall'urbanista Theodor Fischer.

Architetture militari

A Merano esistono le caserme:

Merano è stata sede della Brigata alpina "Orobica" fino al 1991; ora invece è di stanza il Reggimento Logistico "Julia", unità logistica operativa dell'Esercito Italiano il cui Comando è dislocato alla caserma "Battisti".

Passeggiate

Merano è una città che possiede passeggiate molto sviluppate, in posizione panoramica. La più famosa è la passeggiata Tappeiner, che a mezza costa del Monte Benedetto collega Quarazze a castel San Zeno. Da questa passeggiata è facilmente raggiungibile la Torre delle Polveri e anche la passeggiata