e sindacale contadina per rivendicare migliori condizioni salariali attraverso un nuovo patto colonico. Presso Porta Perugina il corteo di manifestanti fu fatto fermare dai carabinieri che, dopo un breve scontro con la folla, aprirono il fuoco uccidendo sei persone e ferendone quattordici.

Simboli

Lo stemma araldico di Panicale è diviso in due parti: nella parte destra è raffigurato il Castello (si tratta nello specifico di una torre con tre torricelle a merlatura guelfa, con ai fianchi due spighe di panìco); a sinistra, invece, c'è il grifo perugino, a testimonianza delle innumerevoli battaglie combattutte al fianco di Perugia, tra cui la memorabile vittoriosa difesa di Perugia, assalita dai Bretoni nel 1378, ad opera di un condottiero panicalese, Boldrino da Panicale. In segno di gratitudine, Perugia concesse a Panicale di usare il suo simbolo in quanto città dominante.

Monumenti e luoghi d'interesse

Palazzi storici

Teatro Cesare Caporali (XVII - XIX secolo)

I panicalesi il 14 agosto 1692 fondarono una società di giovani, che “Per fuggire l'ozio ed unire gli animi (…) avendo portato a buon termine un nuovo teatro”, come recita il documento originale, si impegnò a rappresentare ogni anno nuovi drammi. Nel 1786, grazie ad una nuova accademia teatrale, il teatro venne ricostruito da Francesco Tarducci e fu denominato Teatro del Sole. La sala rettangolare era composta da un palcoscenico, una platea e da una galleria sorretta da colonne. Nel 1856 il Teatrino venne arricchito di 24 palchetti e sei barcacce, distribuiti in due ordini, da Giovanni Caproni che ampliò il palcoscenico e sopra i palchi progettò un loggione con ringhiera di ferro fuso. Il pittore perugino Alceste Ricci ne decorò l'interno con ornati a colori, dorature e stucchi, conferendo eleganza al nuovo teatro Cesare Caporali (1530-1601), così denominato per celebrare il poeta “bernesco”, di probabili origini panicalesi. Nel 1869 Mariano Piervittori, celebre pittore marchigiano attivo in zona, dipinse il sipario rappresentando il capitano di ventura Boldrino Paneri da Panicale mentre riceve le chiavi della città di Perugia da lui liberata dall'assedio dei Bretoni, tuttora visibile. In questo spazio, per 318 anni, la tradizione teatrale si è perpetuata, anche se nel 1957, per un trentennio, si è trasferita presso il teatrino parrocchiale (ex chiesa di San Giovanni Battista) a causa della chiusura per inagibilità. Il Caporali è stato riaperto al pubblico nel novembre del 1994 dopo un radicale restauro e ospita ogni anno molteplici spettacoli grazie all'opera delle locali associazioni culturali

Architetture religiose