e fu fatto passare al confine con il comune di Torre di Mosto, venne interrato il percorso che passava per il centro e per l'attuale quartiere Europa (in località Bivio Triestina). Infine il percorso che delimitava San Stino e Corbolone fu sostituito dal Canale Malgher soprannominato dai sanstinesi "Canaletta". Durante l'epoca fascista furono edificate molte opere pubbliche le più importanti furono il Foro Boario (oggi sede delle scuole medie ed elementari), e la Casa del Fascio (divenuta nel tempo scuola media, asilo comunale, attualmente sede croce bianca e banda cittadina, dal 2014 anche caserma dei carabinieri), in seguito alla caduta del regime fascista e il 26 aprile 1945 San Stino fu liberata dai nazisti.

Simboli

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 13 dicembre 1964.

La composizione venne approvato con deliberazione del consiglio comunale n. 53 del 5 novembre 1963. Le stelle simboleggiano i due centri costituenti il nucleo originario degli insediamenti abitativi, la banda il corso della Livenza che ne completa l'onomastica.

Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di azzurro.

Onorificenze

Il Comune di San Stino di Livenza e il Gruppo Comunale di Protezione Civile sono stati entrambi separatamente decorati di:

Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture religiose

Architetture civili

Castello (Novecento)

Originariamente era una semplice fortezza campale posta su un'altura creata artificialmente in terra battuta, con il tempo acquistò le dimensioni e le caratteristiche proprie di una massiccia struttura difensiva con fossato, ponte levatoio, torri, avancorpi e merlature. La costruzione primitiva si ritiene risalga all'epoca feudale. Il lato nord era una parete nuda, con finestre ricavate molto più tardi. Si dice che ci fosse un passaggio segreto che portava fuori dall'antica città, che però tuttora non è stato ritrovato. All'inizio il castello era più alto di adesso e si estendeva fino al territorio occupato attualmente dall'oratorio, poi con un incendio il perimetro del castello si è ridotto notevolmente fino alla configurazione attuale.

Ville

San Stino di Livenza può vantare la presenza nel suo territorio di alcune case dominicali di origine od ispirazione veneziana, di notevole eleganza e in ottimo stato di conservazione.

Villa Rubin, già Mazzotto, a San Stino

Fu costruita dai Papadopoli nei primi decenni del Settecento. Fa dell'assoluta proporzione dei volumi la sua più apprezzabile caratteristica: si presenta a pianta quadrata veneziana e su tre piani. Le facciate principali dell’edificio sono una rivolta a nord verso la Livenza e l'altra a mezzogiorno e presentano come elemento caratterizzante una serliana in corrispondenza della sala centrale del piano nobile. Queste serliane sono oggi murate nelle aperture laterali.

Villa Migotto, già Zanier, a San Stino.

L’edificio è oggi in precarie condizioni statiche a causa di mancata manutenzione. È caratterizzata da eleganti cornici in pietra che sormontano le finestre del piano terra e del piano nobile; la sala centrale del piano nobile presenta un balcone, timpanato con balaustra in ferro forgiato. Lo spazio antistante, un tempo occupato da un grande giardino, è oggi in stato di abbandono.

Villa Murador, già Calzavara, a Corbolone.

Caratterizzata nella facciata principale da un elegante poggiolo in cui si aprono due monosfere separate da una colonnina. Il salone centrale del piano nobile, provvisto di cornice marcapiano, è illuminato da bifore con archi a tutto sesto e poggioli in pietra viva.

Villa Migotto, a Corbolone.

Si presenta con tipica pianta alla veneziana con salone centrale al piano nobile illuminato da una trifora con balcone centrale e cinque monofore addossate, la centrale con poggiolo, che si contrappongono alle finestrelle quadrate del piano granario. Tutte le finestre del piano nobile sono archivoltate e la cornice del tetto è a modiglioni.

Villa Gubitta, a Corbolone.

Risale al periodo a cavallo tra il XVI e il XVII secolo. Presenta la facciata verticalizzata da due grandi camini e da due abbaini. Ha subito diversi significativi rimaneggiamenti che ne hanno alterato la struttura originale, soprattutto il tetto, le finestre del granaio, il balcone con il terrazzo e le canne fumarie sulla facciata principale. Degno di menzione un affresco raffigurante la Madonna con il Bambino e Santi della scuola del Pordenone.

Villa Piva, già Corner, a Sant'Alò.

L'edificio è una semplice costruzione cubica e non presenta elementi architettonici particolari ad eccezione di un cornicione a modiglioni. È ubicata al centro di una estesa proprietà agricola ed attorniata da annessi rustici.

Villa Correr-Agazzi

La villa, nella sua forma attuale, risale al periodo compreso tra il 1687 ed il 1691 quando Carlo ed Iseppo Agazzi, due dei figli maschi di Francesco, mettono mano all'ampliamento e all'abbellimento della vecchia Villa Dominicale, di origine cinquecentesca, loro pervenuta per successione del padre.

La ristrutturazione comporta l'aggiunta di un grande piano nobile e di un quarto piano, con funzioni di granaio, alla preesistente fabbrica cinquecentesca originariamente concepita su due soli livelli; viene inoltre aggiunta un'ampia Barchessa, sviluppata su due piani, edificata sul lato destro della Villa, funzionale all'attività agricola svolta nella stessa.

Gli Agazzi, originari del territorio di Bergamo, al tempo parte integrante dello "Stato da Terra" della Serenissima, appartengono ad un nucleo familiare che si stabilisce definitivamente a Venezia, in contrada di San Severo, a fine Cinquecento.

È databile alla prima metà del XVII secolo l'acquisto che Francesco Agazzi effettua dai nobili Sbrojavacca di Portogruaro della casa dominicale sita a Biverone per utilizzarla come dimora collegata all'esercizio dell'impresa agricola: l'interessamento per l'attività agricola è promosso infatti dalla Repubblica, che ha intrapreso, a questo scopo, importanti lavori di bonifica: molte famiglie patrizie e la ricca borghesia cittadina sono così spinte ad investire i proventi della mercatura marittima nelle più tranquille rendite assicurate dallo sfruttamento agricolo dei terreni.

La Villa, dopo l'intervento di ristrutturazione, assume l'aspetto di un importante complesso architettonico dove trovano spazio, oltre al fabbricato principale dotato di piano terreno, mezzanino, piano nobile e granaio, altri annessi tipici degli insediamenti di Villa come l'Oratorio, il brolo, il giardino "all'italiana": già all'inizio del XIX secolo, tuttavia, alcuni di questi elementi non appaiono già più segnalati nelle mappe, segno della loro probabile demolizione, come pure definitivamente scomparsi, a metà Novecento, sono gli affreschi che adornavano il prospetto sud della villa commissionati dagli Agazzi verso la metà del XVII secolo.

Villa Correr Agazzi riflette l'aspetto tipico delle Ville Venete seicentesche, con un ampio tetto a padiglione, mentre il corpo di fabbrica è ingentilito, a levante e a ponente, da un semplice cornicione a modiglioni e da cornici marcapiano: la conformazione assunta dopo gli interventi di fine Seicento collocano la Villa nella tipologia della "Casa Fontego" tripartita di origine veneziana dove una grande sala longitudinale centrale, il Salone Passante, su cui affacciano altre stanze di minore ampiezza, costituisce l'elemento caratteristico distributivo degli spazi. In entrambe le facciate, la strutturazione della finestratura riprende l'impianto interno con il Salone Passante che prende luce da una trifora e da una serliana poste, rispettivamente, a Mezzogiorno e a Settentrione del medesimo.

Villa Correr Agazzi, vincolata dallo Stato come "bene di preminente interesse artistico e storico" ex legge 1089/1939 è qualificata come Villa Veneta ed inserita nell'apposito catalogo al n^ 387: essa costituisce la maggior manifestazione di questo tipo di insediamento nel basso corso della Livenza.

La villa è inserita in un ampio parco di oltre 25.000 metri quadrati abbellito da alberi d'alto fusto; un recente intervento di restauro conservativo ha interessato la Barchessa e il Parco, riportando questi due importanti elementi del complesso alla loro primitiva conformazione, esaltandone i caratteri originari. La villa ospita oggi nella sua rinnovata cornice eventi selezionati, congressi, meeting aziendali, matrimoni, concerti.

Monumenti

Piazze