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Villafranca di Verona (Vilafrànca in veneto; talvolta indicata come Villafranca Veronese) è un comune italiano di 32 978 abitanti della provincia di Verona in Veneto.

Geografia fisica

Villafranca è a 15 chilometri a sud ovest da Verona. È in posizione intermedia fra il suo capoluogo di provincia e la città di Mantova. Nella sua parte sud ovest è attraversata dal fiume Tione dei Monti, che poi confluisce nel Tartaro nel territorio del comune di Povegliano Veronese.

Geologia

Appartiene all'alta pianura veronese, la quale rappresenta quanto rimane della conoide dell'Adige. Su buona parte della conoide si depositarono le morene glaciali. Nella zona villafranchese la pianura si presenta con pendenza pressoché uniforme da nord a sud e da ovest ad est. Si tratta di una pianura ghiaioso-sabbiosa molto permeabile ma con una falda acquifera abbondante tutto l'anno. Considerate le caratteristiche del suolo è possibile ipotizzare che nel medioevo le acque tendessero ad affiorare, da cui la necessità dello scavo di fossati e interventi di regolazione dell'alveo del Tione dei Monti.

Clima

Origini del nome

Il toponimo deriva dalla sua caratteristica fondativa di affrancamento dagli oneri fiscali da cui Burgus Liber, poi Villa libera quindi Villafranca. Il postfisso "di Verona" è stato aggiunto successivamente all'accorpamento al Regno d'Italia (precisamente con decreto legge dell'11 agosto 1867) per distinguerla da altre cittadine omonime.

Storia

Storia antica

La posizione sull'antica via Postumia e la struttura viaria ad intersezioni perpendicolari testimoniano l'origine probabile di accampamento romano.

Storia medievale

Nel medioevo, in occasione della fondazione da parte del Consiglio dei Rettori di Verona il 9 marzo 1185, assunse le caratteristiche di borgo di confine affrancato dagli oneri fiscali, da cui derivò il nome Burgus Liber, poi Villa libera quindi villa franca. Lo scopo principale della fondazione era la difesa dei confini veronesi; dopo la battaglia di Ponte dei Molini presso Mantova (1199) fu completato il castello (1202). Assedi e distruzioni accompagnarono l'epoca di Ezzelino da Romano e parallelamente si assistette al rinforzo delle fortificazioni e dei fossati di confine. Con l'ascesa della Signoria Scaligera anche Villafranca e il suo castello entrarono nell'orbita della dinastia veronese; nel 1285 Alberto della Scala rinnovò l'atto di fondazione di Villafranca, confermando i diritti formalizzati un secolo prima. Nel XV secolo gli Scaligeri ampliarono il castello ed eressero la lunga cinta muraria detta Serraglio che arrivava fino a Borghetto sul fiume Mincio.

Storia contemporanea

Il 14 novembre 1796, durante la campagna d'Italia, Napoleone trasferì a Villafranca il quartier generale e soggiornò nel palazzo Comini (ora caffè Fantoni). Fu la notte che precedette la battaglia di Arcole.

Nel periodo del Risorgimento Villafranca è stata coinvolta in quasi tutte le fasi salienti dell'epoca; sia per la posizione vicino al Mincio che per la strada postale tra Mantova e Verona (due città del Quadrilatero) che la attraversava. Nel 1848 (prima guerra d'Indipendenza) fu sede del quartier generale piemontese (presso l'albergo "Il Sole") e da palazzo Gandini Morelli Bugna poi Bottagisio il generale toscano Cesare de Laugier osservava il volgersi in sconfitta della battaglia di Custoza. Nel 1859 fu sede del quartier generale austriaco (ospitando anche l'imperatore Francesco Giuseppe) e l'11 luglio dello stesso anno ospitò (presso il palazzo Bottagisio, oggi in via Pace) l'incontro tra Francesco Giuseppe e Napoleone III, che in quel giorno firmarono l'armistizio di Villafranca, che concluse la seconda guerra d'Indipendenza. Nel 1866 fu coinvolta nella terza guerra d'Indipendenza, in particolare il 24 giugno 1866, ai margini della città, in direzione di Verona, nei pressi dell'attuale via Quadrato, si svolse uno scontro tra la 16ª divisione di fanteria comandata dal principe Umberto di Savoia e la cavalleria austriaca; la fanteria italiana si dispose a "quadrato" respingendo gli assalti del nemico.

Il 1º agosto 1918 si tenne in località Ganfardine (zona del neonato campo di volo, nucleo del moderno aeroporto) un incontro tra Vittorio Emanuele III e il vescovo di Verona mons. Bacilieri; l'occasione fu lo schieramento del 332º fanteria dello stato dell'Ohio.

Il Fascismo fu accolto tutto sommato senza ostilità a Villafranca; alcuni villafranchesi parteciparono alla marcia su Roma. Una delle poche impronte visibili lasciate da questo periodo è il Monumento ai Caduti della prima guerra mondiale del 1929. L'impatto sull'assetto urbanistico fu di continuità con l'esistente, fu aperta una nuova via parallela (ad est) al corso Vittorio Emauele II, chiamata via dell'Impero (oggi via Marconi). Sempre del 1929 è l'inaugurazione dell'acquedotto. Nel 1930 venne girato nel capoluogo un film a titolo Villafranca del regista Giovacchino Forzano che si snoda attorno alle vicende della II Guerra d'Indipendenza e del trattato; al momento non esistono copie di questa pellicola, soltanto alcune scatti fotografici del set.

La Seconda guerra mondiale arrivò a Villafranca anche con attacchi aerei alleati. Si ricordano come particolarmente devastanti quelli del 28 agosto 1944 e del 18 novembre 1944. Il motivo principale degli attacchi era la presenza dell'aeroporto, utilizzato dopo il 1943 dai tedeschi; approntato dopo Caporetto, negli anni quaranta si trovava più ad ovest rispetto all'attuale, con una conformazione a triangolo la cui punta arrivava a Villafranca (è ancora visibile all'imbocco di via Quadrato, nei pressi dell'Obelisco, un edificio appartenente alle caserme del campo di volo). L'area è stata poi occupata da una zona artigianale e in parte residenziale (tra cui una indicazione toponomastica come "via ex-campi di aviazione") che ingloba ancora oggi in costruzioni come stalle, capannoni e abitazioni alcune parti (pilastri in cemento armato) delle vecchie strutture degli hangar.

Negli anni sessanta del XX secolo Villafranca partecipò al boom economico del resto della penisola. L'11 luglio 1961 fu aperto l'aeroporto civile (il cui nome attuale "Valerio Catullo" è stato scelto e assegnato solo nel 1987), il 3 agosto 1964 è stato inaugurato l'ospedale "Magalini", costruito a sud del fiume Tione nei pressi del Castello (distrutto da un incendio nel 2003 e sostanzialmente ricostruito ed ampliato nel 2011). Il fervore di rinnovamento anche edilizio ha portato anche alcuni eccessi come l'abbattimento dell'ottocentesco Teatro Comunale (costruito sulla antica chiesa parrocchiale) nel 1963-66 e di altri edifici del centro storico sostituiti da edifici più moderni (la stessa situazione verificatasi in altri centri limitrofi, non senza discussioni, come a Povegliano Veronese e a Castel d'Azzano sempre per la demolizione di vecchi edifici di culto).

Simboli

Lo stemma e il gonfalone di Villafranca di Verona sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 25 marzo 2009.

Il gonfalone è un drappo partito di rosso e di azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture religiose

Duomo

Il Duomo dedicato ai Santi Pietro e Paolo (XVIII/XIX secolo), iniziato nel 1786 e concluso nel 1882, anno in cui venne consacrato (costruzione interrotta e rallentata più volte per cause belliche o mancanza di fondi), si trova giusto a metà percorso di Corso Vittorio Emanuele II e costituisce, dopo il castello, il più importante monumento del paese. L'edificio è ispirato al progetto di Andrea Palladio per la basilica del Santissimo Redentore alla Giudecca di Venezia. Vicino ad essa, nell'attuale spazio di piazza Papa Giovanni XXIII, in passato si trovava la vecchia chiesa parrocchiale, che risaliva al XIV secolo, poi diventata un teatro e successivamente demolito; alcuni oggetti presenti nel vecchio edificio (altari, il coro ligneo) sono stati trasferiti nel nuovo Duomo.

Oratorio del Cristo

Si tratta della più antica chiesa es