Donato dal conte Giorgio Maffei nel 1499 alla Confraternita dei Disciplinati, l'oratorio Della Disciplina o della Visitazione, con facciata barocca con bassorilievo sopra il portale, custodisce al suo interno il prezioso "Mortorio" del XV secolo, recentemente restaurato, con nove statue lignee del XVI secolo, raffiguranti Cristo Morto, San Giovanni, Nicodemo, Giuseppe D'Arimatea, la Madonna, Maria di Cleofa, Maria Betania, Maria Maddalena e il donatore della Chiesa conte Giorgio Maffei, e quattro sagome settecentesche. Di notevole rilievo la "Via Crucis", della seconda metàdel Settecento, e la grande pala di Orazio Farinati del 1607 con la Visitazione della Madonna a Santa Elisabetta e i Santi Giuseppe e Zaccaria.
Ex voto per la superata pestilenza del 1478-80 e dedicata a san Rocco, fu decorata esternamente con affreschi da artisti della scuola di Domenico Morone e internamente da un notevole ciclo di affreschi, L'Annunciazione, Fuga in Egitto, San Rocco e la Madonna in trono, realizzati da una bottega veronese all'inizio del XVI secolo. All'interno sono conservati un ovale-lobato con la Madonna con Bambino e san Filippo Neri (XVIII sec.) della scuola del Balestra, la Madonna in trono con bambino statua lignea del XV sec. (tra le più importanti del periodo nel veronese) e sull'altare una pala seicentesca con san Rocco, san Gerolamo e san Sebastiano.
Dopo sei anni di lavori, nel 2004 è terminato l'importante ciclo di restauri che ha riguardato l'edificio, le opere pittoriche, gli affreschi e le statue.
Realizzata nel XV secolo per opera dei Cavalieri Templari, oggi di proprietàprivata. Si tratta più propriamente di un oratorio in cui il riferimento alla paglia è probabilmente da ricondurre alla consuetudine di offrire cibo e un giaciglio alle persone di passaggio (si trova ancora oggi all'inizio del centro abitato, dove la via Postumia si biforca, come giàin una mappa del Perini del 1723). All'interno conserva la pala d'altare di San Giovanni Battista attribuita ad Antonio Balestra (1666 - 1740). L'edificio è stato restaurato nel 1970, opera durante la quale sono andate purtroppo perdute le pitture parietali e della volta.
Edificio di culto improntato a modelli di architettura contemporanea, costruito in cemento armato a partire dal 1982 e utilizzato dal 1984, è situato nell'omonimo quartiere di Villafranca di Verona, è il riferimento inoltre della parrocchia omonima.
Luoghi di culto di altre confessioni
Tra le altre chiese, in ambito cristiano, i Bambini di Dio (conosciuti oggi come la "Famiglia Internazionale") in Italia hanno la loro sede principale a Villafranca di Verona.
Il palazzo Gandini-Morelli-Bugna-Bottagisio, anche detto siteticamente palazzo Bottagisio, è considerato convenzionalmente il luogo in cui fu stipulato l'armistizio del 1859 da Francesco Giuseppe Imperatore d'Austria e Napoleone III Imperatore di Francia, risale all'epoca austriaca.
Il celebre caffè di Villafranca fu fondato nel 1842 da Giovanni Fantoni, che fu anche il creatore della ricetta e della forma delle celebri sfogliatine di Villafranca. A Giovanni succedette il nipote, il cavalier Marcello Fantoni, che aveva ereditato dal nonno l'arte pasticciera quando ancora la cittàdel Quadrato era austriaca. Marcello, con la sua grande fantasia, era riuscito in quegli anni a far filtrare la storia attraverso i dolci peccati di gola. Infatti, mentre attorno a Villafranca ruotava il Risorgimento, Fantoni sfornava la " Torta della pace" ed i " Biscotti Umberto", in onore del principe che si batté sul Quadrato. Per d'Annunzio e i suoi legionari, distillò " l'Acqua di Fiume", " limpida e leggera come quella che dal Carso scende ad alleviare l'ardore della cittàOlocausta", come scrisse lo stesso poeta al cavalier Marcello nel 1921. Il caffè Fantoni fa parte dei Locali storici d'Italia.
Il Castello scaligero (XIII secolo) si trova a sud dell'abitato, posizionato subito a nord del fiume Tione.
Il Serraglio (XIV secolo) era una muraglia difensiva costruita dagli Scaligeri per proteggere il lato sud occidentale del territorio.
Eretto nel 1880 (ma abbattuto da un fulmine nel 1888 fu ricostruito (con dimensioni maggiori) su disegno di P.E.Zuccalmaglio e inaugurato il 28 aprile 1895) in memoria delle gesta eroiche dei militi del 49º reggimento di fanteria che il 24 giugno 1866, durante la III guerra d'indipendenza, fecero quadrato intorno al principe ereditario Umberto di Savoia difendendolo dagli attacchi delle truppe austriache. Alto 17 metri si erge nel luogo dove si presume sia effettivamente avvenuto lo scontro con le truppe austriache. Sul basamento si legge “Qui nel mattino del 24 giugno 1866 il 49º reggimento fanteria disposto in quadrato per improvviso assalto degli austriaci salvò Umberto di Savoiaâ€Â. Il basamento quadrangolare è sostegno per un piano d'appoggio sostenuto da quattro zampe leonine e dal quale si erge un obelisco quadrangolare