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Emilia-Romagna |
Acquacheta
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Galanthus_nivalis
Il bucaneve (Galanthus nivalis L., 1753) è una pianta perenne, erbacea ed eretta della famiglia delle Amaryllidaceae.
Etimologia e storia
Il nome del genere (-œGalanthus-) deriva da due parole greche: -œgala- = latte (bianco come il latte) e -œanthos- = fiore.
L'epiteto specifico (-œnivalis-) fa riferimento alla sua precoce fioritura in mezzo alla neve.
I riferimenti storici al bucaneve si perdono nella -œnotte dei tempi-. Viene chiamato -œStella del mattino- perchè è uno dei primi fiori ad apparire nel nuovo anno. Anche le feste religiose (sia cristiane sia pagane) fanno riferimento a questo fiore: è una pianta sacra e simbolica per la festa della Candelora (2 febbraio); invece in Imbolc (antica festa irlandese del culmine dell'inverno -“ 1 º febbraio) si dice che il colore bianco del bucaneve ricorda allo stesso tempo la purezza di una Giovane Dea (festeggiata in questa ricorrenza pagana) e il latte che nutre gli agnelli.
Tra le varie leggende anche Adamo ed Eva sono collegati al bucaneve: un racconto inglese narra che Eva scacciata dal paradiso terrestre fu presa dallo sconforto nel trovarsi su una terra buia e gelida, ma ben presto l'apparire di un bucaneve (grazie al miracolo di un angelo) le diede di nuovo forza e speranza.
è interessante ricordare ancora che in Inghilterra il bucaneve fu introdotto dalla Regina Elisabetta prelevato dalle zone selvatiche dell'Italia alpina.
Descrizione
La forma biologica è definita come geofita bulbosa (G bulb): sono piante decidue provviste di un bulbo come organo perennante che ogni anno produce foglie e fiori.
Radici
Le radici si generano nella parte inferiore del bulbo e sono fascicolate e di tipo contrattile.
Fusto
Parte ipogea: consiste in un bulbo ovoide di colore bruno -“ scuro dato da alcune tuniche avvolgenti come le cipolle. Dimensione: 3 cm.
Parte epigea: eretto, glabro e leggermente striato; può arrivare fino a 20 -“ 30 cm di altezza.Foglie
Le foglie sono tutte radicali, fuoriescono cioè dal bulbo basale.
Foglie inferiori: una parte delle foglie (quelle più vicine al bulbo) sono ridotte a guaine membranose.
Foglie superiori: le altre sono lineare -“ nastriformi lunghe come il fusto (lunghezza: 10 -“ 20 cm; larghezza: 3 -“ 7 cm), arrotondate all'apice e di consistenza carnosa con un'unica nervatura centrale. Sono di colore verde glauco (bluastro) e dotate di una copertura pruinosa dalla tinta cerosa. Inoltre si presentano appaiate a due a due.Infiorescenza
L'infiorescenza è solitaria e pendula (nutante - oscillante). Questa, tramite un peduncolo fiorale, fuoriesce dal bulbo radicale. Il fiore non ha un odore particolarmente gradevole e ha il peduncolo accompagnato da una spata patente (che sovrasta il fiore), trasparente e inguainata, dentellata alla sua estremitè e fornita di due verdi e brillanti nervature. Lunghezza della spata: qualche centimetro (3 -“ 4 cm).
Fiori
I fiori sono ermafroditi, attinomorfi e di colore bianco. Dimensione del fiore: 2,5 cm.
Perigonio: il perigonio petaloide è composto da 6 tepali: 3 esterni e 3 interni.
I tepali esterni sono patenti (e liberi) e disposti a stella; hanno la forma ovata, concavi e sono lunghi 15-“25 mm e larghi 3 -“ 9 mm.
I tepali interni sono eretti, embricati e sono più corti (1 cm di lunghezza); sulla pagina interna sono macchiati di verde (qualche volta sono giallastri), mentre su quella esterna hanno una V rovesciata, sempre di colore verde. Inoltre sono lievemente bilobati.Entrambi i tepali hanno una decina di striature longitudinali e all'apice sono lievemente smarginati.
Androceo: gli stami sono 6. Dei filamenti capillari portano le antere lesiniformi e di colore giallo-aranciato; queste hanno diversi pori o piccole fessure (dalle quali scaricano il polline) e convergono al centro attorno allo stilo.
Gineceo: l'ovario è infero con 3 loculi (da 3 carpelli). Lo stilo è unico e fa sporgere lo stigma sopra il cono delle antere. In questo modo le vibrazioni degli insetti auto - impollinano il fiore.
Fioritura: in febbraio e marzo.Frutti
Il frutto è una capsula carnosa dalla forma ovoidale di 6 -“ 9 mm.
Biologia
Impollinazione: tramite api. La disseminazione avviene anche tramite le formiche che sono ghiotte del frutto. è presente anche una fase di auto - impollinazione (vedi sopra) resa ancora più probabile dal fatto che i fiori sono omogami (maturano insieme le antere e gli stigmi).Distribuzione e habitat
Geoelemento: il geoelemento è definito come Euroasiatico (Eurasiat. )
Diffusione: la nostra pianta è presente in Europa meridionale e nelle zone caucasiche. In Italia questa specie è presente nelle regioni settentrionali e in quelle della penisola con l'esclusione della Calabria e della Sicilia dove è sostituito da Galanthus reginae-olgae Orph., risulta assente anche dalla Sardegna.
Habitat: vegeta nei boschi di latifoglie, cespuglieti o prati; in tutti i casi zone di mezz'ombra e con terreni un po' pesanti. Nell'Italia centro-meridionale tende a divenire specie montana, mentre nel Nord Italia, in Toscana e nelle Marche è presente anche nelle pianure alluvionali e in prossimitè delle coste.
Diffusione altitudinale: da 0 a 1500 m s.l.m.Tassonomia
Galanthus è un piccolo genere con circa una ventina di specie, tutte molto precoci nel fiorire a primavera. All'interno della famiglia delle Amaryllidaceae il nostro genere appartiene alla tribù delle Galantheae.
La classificazione di questo gruppo di piante ha subito alcune modifiche nel corso del tempo. Questo è causato dal fatto che la famiglia delle Amaryllidaceae è strettamente imparentata con quella delle Liliaceae. Infatti secondo il Sistema Cronquist (degli anni ottanta) queste piante facevano parte di quest'ultima famiglia (e quindi all'ordine delle Liliales): il sistema Cronquist non contempla una famiglia di nome Amaryllidaceae, nonostante nelle classificazioni ancora più vecchie (vedi Adolf Engler) tale famiglia avesse una sua collocazione ben precisa.
Ma gli ultimi studi filogenetici (vedi la moderna classificazione APG) hanno dimostrato che le Liliaceae sono un gruppo parafiletico per cui molti generi sono stati attribuiti ad altre famiglie e quindi il genere Galanthus è rientrato nella famiglia delle Amaryllidaceae e nell'ordine delle Asparagales.
Il nostro fiore è l'unico del genere che cresce spontaneo in Italia. All'estero sono segnalate diverse cultivar (varietè coltivate) di questa specie: con fiori a diverse dimensioni, periodi diversi di fioritura, e altre caratteristiche di interesse per gli appassionati e il commercio.
Specie simili
Galanthus reginae-olgae Orph. - Bucaneve della Regina Olga: si tratta di una specie distribuita prevalentemente nella Penisola Balcanica sud-occidentale (Albania, Macedonia del Nord e Nord Ovest della Grecia) con stazioni disgiunte in Calabria e Toscana nord-occidentale (Galanthus reginae-olgae Orph. subsp. reginae olgae) e Sicilia (Galanthus reginae-olgae Orph. subsp. vernalis Kamari), si distingue per il parenchima clorofilliano caratterizzato da uno strato di cellule a palizzata particolarmente grandi e allungate, per la fioritura tendenzialmente autunnale e per il fatto di essere pianta isteranta, che emette le foglie solo al termine della fioritura (questi ultimi due caratteri sono tipici della sola subsp. reginae-olgae).
Leucojum vernum L. - Campanellino o Falso bucaneve: la nostra specie può essere confusa facilmente con questo fiore appartenente alla stessa famiglia (Amaryllidaceae). Fiorisce nello stesso tempo e sui medesimi terreni, ma si distingue per la corolla più rotonda e per i tepali bianchi ma tutti uguali e macchiati di verde all'apice.
Gagea lutea (L.) Ker-Gawl. -“ Cipollaccio stellato: possono essere confusi soprattutto prima della fioritura. Si differenzia comunque per avere le foglie singole (e non appaiate), acute all'apice (e non arrotondate) e solcate da tre nervature (e non una sola nervatura come la nostra specie). Ma la differenza più notevole è data dal colore giallo dei suoi tepali.Usi
Farmacia
Sostanze presenti: contiene galantamina,
Proprietè curative: la pianta è emmenagoga ed emetica. La galantamina è un farmaco che sembra che rallenti il deterioramento cognitivo nei malati di Alzheimer.Giardinaggio
Il bucaneve si può coltivare abbastanza facilmente: il bulbo deve essere piantato in autunno ad almeno 5 cm di profonditè in terreni soleggiati d'inverno ma ombrosi d'estate (in prossimitè di piante caducifoglie). Attenzione particolare si deve fare alle radici che siano ben coperte di terra in quanto non attecchiscono tanto facilmente.
Simbologia
Nelle Isole Britanniche questo fiore è particolarmente celebrato come segno della Primavera imminente.
Dal 2007 nei migliori giardini di bucaneve, boschi e tenute private della Scozia viene organizzato lo Scottish Snowdrop Festival (Festival Scozzese del Bucaneve) grazie al coordinamento di VisitScotland che organizza aperture, passeggiate, visite guidate ed eventi (1 º febbraio -“ 15 marzo). Fonte
Galleria d'immagini
Note
Bibliografia
Wolfgang Lippert Dieter Podlech, Fiori, TN Tuttonatura, 1980.
Maria Teresa della Beffa, Fiori di campo, Novara, Istituto Geografico De Agostini, 2002.
Maria Teresa della Beffa, Fiori di montagna, Novara, Istituto Geografico De Agostini, 2001.
Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta. Volume secondo, Milano, Federico Motta Editore, 1960, p. 271.
Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume terzo, Bologna, Edagricole, 1982, p. 406, ISBN 88-506-2449-2.
F.Conti, G. Abbate, A.Alessandrini, C.Blasi, An annotated checklist of the Italian Vascular Flora, Roma, Palombi Editore, 2005, p. 120-121, ISBN 88-7621-458-5.Voci correlate
Giardinaggio
Floricoltura
Pianta ornamentale
Specie botaniche in ItaliaAltri progetti
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Galanthus nivalis
Wikispecies contiene informazioni su Galanthus nivalisCollegamenti esterni
Galantus nivalis - Germplasm Resources Information Network (GRIN) Database
Giardinaggio.it. URL consultato il 05-02-2008.
Catalogazione floristica - Universitè di Udine, su flora.uniud.it. URL consultato il 05-02-2008.
Discover Scottish Gardens - Snowdrop Festival
National Trust for Scotland - Scottish Snowdrop Festival
Visit Scotland - Snowdrop Festival/
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Adda Morta
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Typha_latifolia
La tifa (Typha latifolia L.) o stiancia o schiancia è una pianta monocotiledone della famiglia delle Typhaceae. Volgarmente, la pianta è impropriamente chiamata giunco (in botanica il genere Juncus indica una pianta di altra famiglia).
Descrizione
Arriva ad essere alta anche 250 cm.
Le infiorescenze femminili sono formate da migliaia di piccolissimi fiori di colore bruno circondati da peli. Le spighe cilindriche marroni ed a forma di salsiccia sono lunghe fino a 30 cm.
Distribuzione e habitat
La specie ha una distribuzione subcosmopolita essendo ampiamente diffusa in America, Africa, Europa e Asia (assente in Oceania e Antartide).
In Italia è diffusa in tutte le regioni.Cresce spontaneamente lungo gli argini dei fiumi o in zone umide con acque stagnanti come le paludi.
Usi
Anticamente venivano usate le foglie per farne panieri e le infiorescenze composte da moltissimi -œpelucchi- tutti uniti venivano usate per imbottire materassi. Viene usata dai fioristi come decorazione, specialmente l'infiorescenza fatta essiccare. è anche utilizzata come specie vegetale nei sistemi di fitodepurazione delle acque reflue. Nel Ferrarese i "sigari" venivano accesi in modo che il fumo, abbastanza copioso, scacciasse le zanzare. Il suo rizoma veniva utilizzato giè nel Paleolitico Superiore come pane, in recenti ricerche archeologiche sono state ritrovate macine in pietra risalenti a 30000 anni a.c. che riportavano tracce di amido di Typha.La sua lunga foglia, dalla struttura cellulare, era usata dai mastri-bottai come sigillante elastico da inserire tra le doghe delle botti di legno e per "stagnare" eventuali perdite tra le doghe o tra la "capruggine" (incastro tra fondo botte e doghe laterali) per riparare botti di legno. Si usava anche per la protezione di fiaschi di vetro, i famosi fiaschi toscani erano tutti protetti dalle foglie di "scarsica". Se suddivisa in listelli, veniva usata in agricoltura per legare gli ortaggi ai tutori.La sua infiorescenza essiccata veniva utilizzata in mascalcia per imbottire selle, basti, collari e le ferrovie di stato la usavano per i cuscini delle carrozze di I^ classe.La parte interna della stessa infiorescenza, simile al cotone, era utilizzata come emostatico (in Sicilia almeno).
Riferimenti nella cultura
Nella bibbia è citata come simbolo di salvezza.Possiamo ritrovarla, in basso a sinistra, nel famoso quadro di Botticelli Nascita di Venere.
Note
Altri progetti
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Typha latifolia
Wikispecies contiene informazioni su Typha latifoliaCollegamenti esterni
(EN) Typha latifolia, su Enciclopedia Britannica, Encyclopè¦dia Britannica, Inc.
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Parco Regionale Oglio Sud |
Parco Regionale Oglio Sud
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Crocidura_suaveolens
La crocidura minore (Crocidura suaveolens Pallas, 1811) è un mammifero soricomorfo della famiglia Soricidae .
Descrizione
Crocidura suaveolens è uno dei più piccoli mammiferi europei. Con una lunghezza di appena 5-8 centimetri è la più piccola delle crocidure italiane, rispetto alle quali si caratterizza anche per una coda più corta.
La colorazione della pelliccia è piuttosto variabile: ad una colorazione di fondo grigiastra si sovrappongono velature più o meno marcate di bruno rossiccio e di toni bruni più scuri; la parte ventrale è grigio chiara, con sfumature dal giallo crema al giallo ocra. Elemento caratteristico è la mancanza della netta demarcazione laterale tra il manto dorsale e quello ventrale, che consente di differenziarla dalle congeneri Crocidura sicula e Crocidura leucodon .
Biologia
è una specie terricola con abitudini sia diurne che notturne.
Utilizza spesso come nidi tane scavate da altri mammiferi o semplici anfrattuositè delle rocce o alla base dei cespugli, che riveste con una lettiera di foglie e ramoscelli.
Al pari di altre specie di Crocidura pratica il caravanning: i cuccioli si dispongono in fila indiana aggrappandosi alla coda della madre, che li guida negli spostamenti. Il caravanning è utilizzato per spostare la nidiata in caso di pericolo e di disturbo al nido, nonchè per incoraggiare i piccoli all'esplorazione del territorio.
Alimentazione
Anche la crocidura minore, come altre specie di soricidi, consuma notevoli quantitè di cibo a causa del suo elevato metabolismo. La sua dieta è costituita da insetti, ragni, gasteropodi, piccoli vertebrati e, rispetto alle altre crocidure, anche da una significativa componente vegetale (foglie, radici, semi) .
Riproduzione
La stagione riproduttiva va dalla primavera all'autunno. Le femmine possono avere anche 3-5 gravidanze per stagione. La durata della gestazione è di poco inferiore a un mese.I giovani escono dal nido giè intorno agli otto giorni di vita e raggiungono la maturitè sessuale a circa tre mesi.
Predatori
I suoi principali predatori sono il barbagianni, e in misura minore la civetta e l'allocco. Occasionalmente può essere predata anche dai mustelidi , da diversi ofidi , dal ratto delle chiaviche e dall'averla maggiore .
Distribuzione e habitat
è una specie con distribuzione paleartica il cui areale si estende dalle coste atlantiche di Portogallo e Spagna sino alla Cina. Il limite meridionale della sua distribuzione è rappresentato dal Sinai (Egitto) e dall'Arabia Saudita . In Europa esistono due aree di distribuzione separate da un profondo iato geografico: la prima è rappresentata dalla penisola iberica e dalla Francia sud-occidentale, mentre la seconda, comprendente l'Europa centro-orientale, ha un confine naturale rappresentato dalla Vistola e si estende a nord fino al golfo di Stettino (Polonia) e ad oriente sino alle coste del Mar Nero .In Italia è presente in quasi tutta la penisola ed in alcune isole minori (Capraia, Elba, Isola del Giglio, Asinara, Ischia e, forse, Capri). Assente in Sicilia e Sardegna .
Popola sia gli ambienti boschivi che quelli di macchia mediterranea e di prateria, dal livello del mare sino a 1800 m di altitudine. Si rinviene anche in aree coltivate e nei giardini, anche se tende ad evitate le aree più antropizzate.
Tassonomia
La formula cromosomica di Crocidura suaveolens è 2n = 40, NF = 50. Il cariotipo è formato da 4 coppie di cromosomi metacentrici e 15 coppie di acrocentrici, più una coppia di cromosomi sessuali. Va notato che diverse altre specie di Crocidura orientali ed asiatiche, condividono questo numero di cromosomi .In passato basandosi su criteri tassonomici quali variazioni del colore del mantello o delle dimensioni corporee e craniali sono state proposte diverse sottospecie tra cui:
C. suaveolens mimula Miller, 1901 - diffusa in Nord Italia
C. suaveolens italica Cavazza, 1912 (sin.: C. s. debeauxi Dal Piaz, 1925) - presente sul versante adriatico della pianura Padana e in alcune zone dell'Italia centrale (Marche, Abruzzi, Campania)
C. suaveolens mimuloides Cavazza, 1912 - presente in Canton Ticino.
C. suaveolens bruecheri von Lehmann, 1977 - Calabria
C. suaveolens caneae Miller, 1909 - Creta
C. suaveolens cypriae Bate, 1903 - Cipro
C. suaveolens balearica Miller, 1907 - MinorcaAlcune popolazioni insulari di Sardegna, Sicilia, Egadi e Malta, in passato attribuite a C. suaveolens, sono attualmente attribuite ad altre specie quali Crocidura russula, Crocidura sicula o Crocidura ichnusae.
Nonostante il valore di alcune suddivisioni sottospecifiche venga messo in discussione, recenti studi basati sulla analisi del DNA mitocondriale fanno ritenere necessaria una più approfondita revisione sistematica di questa specie. Tali studi hanno infatti consentito di identificare, nell'ambito dell'areale di C. suaveolens, 7 differenti cladi: 3 orientali e 4 occidentali. Inoltre nell'ambito dei cladi occidentali si possono individuare un aplotipo dell'Europa occidentale (cui andrebbero riferite le popolazioni di Francia, Spagna, Inghilterra e, in Italia, le popolazioni della Liguria) e un aplotipo del centro-sud Europa che comprende le popolazioni di Grecia, Svizzera, Austria, Bulgaria, Ungheria nonchè quelle dell'Italia nord-orientale .
Conservazione
Considerata l'ampiezza del suo areale e la numerositè della popolazione stimata, la IUCN red list classifica la specie come a basso rischio di estinzione .
è specie protetta dalla Convenzione di Berna.
Note
Voci correlate
Mammiferi in ItaliaAltri progetti
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Wikispecies contiene informazioni su Crocidura suaveolensCollegamenti esterni
Foto e video su ARKive
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